mercoledì 19 settembre 2018

SIRACUSA-JUVE STABIA 0 a 3 – SIRASTABIA TRIONFA SUGLI SPALTI, IN CAMPO TRE PUNTURE AVVELENATE SENZA ANTIDOTO






    Le vespe lasciano 3 pungiglioni avvelenati che hanno fatto veramente male agli azzurri, ai tifosi, alla società. Però ci sono punture e punture…. Se sberle dovevano essere,  benvenute siano, per far aprire gli occhi, dopo questa prima di campionato, a chi li deve aprire senza trovare giustificazioni di sorta, per porre rimedio sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista del mercato. Già contro la Reggina erano emersi i limiti del raccordo fra centrocampo e difesa, ma in quella partita ci aveva pensato Nicolas Rizzo a tappare la bocca alle scontate critiche che sarebbero venute fuori se il Siracusa fosse uscito dalla Coppa Italia. Anche nella partita di domenica sera fino al 12°, con Emanuele Catania in panca, le prime magie di Rizzo, viste in campo, anche senza comprimari, avevano illuso i tifosi che la partita potesse prendere una certa piega. Un minuto dopo Paponi ha squarciato il velo delle illusioni e ha rimesso il Siracusa con i piedi per terra, dentro la triste realtà di un campionato che non sarà facile per questa squadra e per una mentalità che ancora non c’è. Se punti dovevano esser persi, a mente fredda, è meglio che se li siano presi, con merito, i cugini stabiesi. Però i tre punti in testa agli azzurri vanno cuciti con arte. Per non lasciare residui l’antistaminico/antidoto si chiama mercato. Non ce ne voglia nessuno, ma la persona giusta in società per farla lavorare, coadiuvando il lavoro dello staff che si occupa della materia, c’è, e tutti, società compresa, sappiamo chi è.
  Certo, per tutto questo nuovo blocco societario è stato un inizio difficile, bisogna riconoscerlo e i settori in cui si sta impegnando sono tanti. L’intenzione di far bene pure. Ogni giorno una tegola in testa. La più pesante, la perdita del Team Manager Davide Artale e il serio infortunio di Gomis, fra ieri e oggi, il deferimento (Stabia, Matera e Rende) anche del Siracusa con una querelle fra Cutrufo e Santangelo che non ci appassiona affatto , piuttosto ci dà la dimensione provinciale nella quale il Leone continua a sopravvivere (ben meritevole di altri palcoscenici e quant'altro!!!), si deve aggiungere una mancata ed adeguata programmazione della stagione, il subentro in luglio ( come a dire nati il 14 luglio!!!, sinonimo di rivoluzione, senza voler essere irriguardosi), e poi ultime ma, non meno gravose, le tante pendenze di varia natura. Tutte buone ragioni per aspettare che questa barca possa prendere il largo ed approdare su rive sicure.
    Non facciamo neanche cenno alle vicende relative alle decine di migliaia di appassionati di calcio, delle due Serie, B e C, che seguono,sgomenti ormai da mesi questa farsa che vede come protagonisti i maggiori vertici del calcio in Italia. Si paventa un possibile intervento del sottosegretario Giorgietti " per uscire dal caos". 

 
 Filippo Anfuso e le amiche stabiesi, a seguire, Marina Arianna, Daniela Gancagnolo, la piccola ma tostissima Chiara Iacono

   Però questa prima giornata comincia con l’amore, con i sorrisi, con la gioia dell’incontro fra persone, ancora prima che le squadre scendano in campo.  Lo 0 a 3 non ha frenato questo abbraccio a fine partita. Il nome di Nicola De Simone è ancora oggi un collante che tiene unite centinaia di persone e tutto questo, abbiamo la certezza, che non sarà mai messo in discussione.
   Però i punti in palio erano in giuoco, cioè la partita in campo doveva essere partita vera, e così è stato. Detto dello sfogo azzurro iniziale, al 24° il Siracusa è sotto di due goal, frutto di due gravi sbavature difensive con la naturale responsabilità del mancato filtro a centrocampo. Il primo cross pericoloso del Siracusa arriva al 31°, al 35° un flipper trova Turati vicino al dischetto del rigore, palla fuori, poi nulla più. Disposizione tattica e tasso tecnico hanno fatto la differenza. Non va meglio nel secondo tempo con i due cambi di modulo e con l’ingresso di Catania. Il tanto decantato Celeste, una mezza delusione, Tuninetti non è nel cuore tattico dei compagni di squadra, questo ruolo dovrà conquistarselo. Nell’intervista post-gara un Marco Turati, scuro in volto, come non lo avevamo visto mai, mette, con sincerità, sul piatto tutta la sua delusione per una sconfitta, così pesante, che negli ultimi tre anni la squadra non aveva mai subito. L'allenatore Giuseppe Pagana ha da lavorare sodo, ma secondo noi non basta. Aspettiamo che riconosca umilmente che quel che pensava verso la chiusura del mercato, " come rosa siamo messi bene al 99%", non sta trovando il riscontro del campo. Nulla di più. Lavorando bene le cose miglioreranno, gli errori diminuiranno, l'intelligenza dei calciatori messa al servizio del progetto potrà far dire a loro stessi che quel che bastava ed avanzava nello scorso campionato qui, in questo, non è ancora sufficiente per poter meritare un voto equivalente e dare soddisfazione a quelli che al campo ci vengono veramente, a partire dai quei 2000 che domenica sera erano sugli spalti del Nicola De Simone.



   Il "Tocco do classe" di questa partita lo assegniamo alle due tifoserie che insieme a tutti i giocatori presenti in campo hanno dimostrato che amicizia e amore non sono parole vuote.


    Salvatore Spallina















    

Nessun commento:

Posta un commento