domenica 27 dicembre 2020

POESIE MAI PER CASO


   Parlare o scrivere di poesie, di poeti, di artisti può risultare un compito poco gratificante, ancorché semplice. La poesia è dono che viene dagli Dei, dunque imperscrutabile, di difficile interpretazione. In punta di piedi cercheremo di affrontare questo difficile percorso, cioè quello di appropinquarci ai pensieri, alle sensazioni, alle impressioni, alla musicalità delle parole, alle sensibilità dei poeti che compongono questa raccolta curata da Andrea Magno  Fuori dal coro. Poesie mai per caso”, Chiaredizioni, 2020, € 15,00.

   Cominciamo col dire che a primo impatto, dopo aver sfogliato, a caso, alcune pagine, e letto alcune poesie, senza neanche guardare i nomi, ci ha colpito, molto positivamente, la grafica, l’impaginazione, la struttura del libro. Dunque un plauso, al poeta Andrea Magno, presente, con lo stesso spazio “concesso” agli altri poeti, per aver creato una buona predisposizione al piacere della vista ed alla lettura……a tornarci dopo le naturali pause.


Complicato costringere/forzare l’accoppiamento di stili e contenuti, volerli raggruppare, mettere insieme in una innaturale associazione. Allora abbiamo proceduto per sensazioni e per spunti impressionistici. Tutti sono stati meritevoli nell’averci offerto “l’incontro”,  “la nascita” di qualcosa.  Alcune, alcuni, loro malgrado, hanno suscitato pensieri e riflessioni “altre”. Un rinvio all’utopia, piuttosto che alla distopia, piuttosto che all’esmesuranza.

   Agli uomini c’è stata data la sola possibilità  di abitare il limite, abitare il tempo, così come lo percepiamo, ma i poeti, gli artisti, anche se non tutti, sanno afferrare/cogliere in questa dimensione speciale, una sorta di atopia, dove possono accogliere elementi della complessità dell’universo e a renderceli con le varie espressioni artistiche, cosa mirabile. Ancor più, in questa fase, greve, dell’Antropocene  ci dobbiamo affidare a questo “dono” divino riservato agli uomini. Specialmente a quelli che lasciano segni forti e fertili nel loro impatto creativo.

(Bandella di quarta di copertina)

   E poi, spesso, i poeti non hanno consapevolezza, tranne i presuntuosi e quelli che scrivono….solo… a capo…, di essere portatori sani di squarci di mondi a loro sconosciuti, loro malgrado. Forse proprio qui si racchiude la vera bellezza della poesia, nel saper cogliere, nel sapersi trasformare in pensiero puro tout court.

   Cosa vuoi dire alla sublime arte del poeta!!! Alla sua capacità di cogliere l’invisibile, l’infinito, l’indicibile, direi proprio, l’essere in sé, senza possederlo, a farci uscire dalla schiavitù dell’io.

 “Avremmo fatto insieme un figlio
Ma hanno poi vinto i se
Le paure e l'egoismo che
Ci ha imprigionati e ci tiene schiavi
Schiavi”

Dal brano “Distopici” pubblicato nell’album “Cinema Bersani” di Samuele Bersani

I poeti inseriti in questa pubblicazione sono tutti meritevoli della nostra attenzione, tutti sanno offrire qualcosa del loro “dono”. Potremmo diventare lunghi a citare pezzi di brani delle loro intuizioni poetiche, ci limiteremo a ricordarli ed a spingere i lettori a questo evento/incontro con le loro poesie. Ci limitiamo a ricordarveli.

(Bandella di seconda di copertina)

   Andiamo a chiudere queste note, e ci piace farlo con dei versi che, secondo noi, hanno la capacità di condensare questo bel lavoro, curato da Andrea Magno, con questi versi, del grande Ignazio Buttita, che ci aiutano  a chiudere, ancor più di altre parole…...

“……….

Io u pueta fazzu:
caminu supra i negghi,
leggiu nto celu,
cuntu i stiddi,
parru ca luna:
acchianu
e scinnu!.....”
(da “U rancuri” di Ignazio Buttitta)

http://www.culturasiciliana.it/39-poeti-siciliani-deceduti/buttitta-ignazio/150-u-rancuri

  Parafrasando dei versi di Chiara Daino: “Un popolo povero di parole è un popolo povero e basta”, diciamo che gli uomini poveri di parole sono poveri e basta.

“Alice guarda i gatti
e i gatti guardano nel sole
mentre il mondo sta girando senza fretta…..
ma tutto questo Alice non lo sa. " (F. De Gregori)

Salvatore Spallina



mercoledì 16 dicembre 2020

“SENZA PIXEL NIENTE CINEMA”, GRAZIE PIXEL, GRAZIE SAMUELE







   Scrivo queste due note a distanza di qualche giorno dal passaggio dal vivo alla discoteca Alcatraz di Milano, dove, Samuele Bersani, Emma Nolde e Francesco Bianconi, leader dei Baustelle, hanno partecipato alla quinta puntata di «Niente di strano 2», lo streaming show musicale, senza pubblico, molto bello.

   La mia impressione è che dobbiamo tutto a Pixel, grazie all’esistenza dei pixel ci ritroviamo un album bellissimo, ma non dico niente di nuovo, che non sia stato  già detto dell’album Cinema Samuele. Raggruppa, condensa ed espande il logorio interiore che poi è diventato musica, parole, immagini…. gioie anche per noi, che ne possiamo godere appieno.

   Per restare su Pixel. Come lo vogliamo chiamare, “piccolo intermezzo? quello spazio musicale, fra la penultima strofa e ultima, è un arrangiamento speciale. Prima del rientro vocale, forte, sentito da Samuele, ci sono tre note meravigliose.

   Come ha già detto, in più di una intervista, Samuele, nella elaborazione dell'album c’è stata una sequela di esplosioni e sospensioni che lo hanno seguito  nel suo vagare fra, Parma, Ginostra, Milano, Bologna ed altre soste, magari brevi, che sono servite a dare stimoli o pause rigeneratrici.

   Samuele ci ha offerto tante sfumature musicali, poetiche, cinematografiche, come lui ha voluto definire l’album, trasferendovi dentro tutto se stesso, quello che conoscevamo e il se stesso di adesso.


   C’è voluta la costrizione del lockdown a farmi sentire delle emozioni, mai provate prima.  Come quelle vissute con la performance live del 3 dicembre, a Milano, all’Alcatraz. Sono ancora vive e le avverto se risento/ripasso il video di quel pomeriggio. “Il mostro”, l’elettricità va oltre/scavalca l’Alcatraz e arriva…….Emozione in diretta. Samuele è ancora tutto lì, sente questa canzone come se fosse la prima volta e queste sensazioni me le ha trasmesse per intero.



   Sono state "Onde Emozionali" filtrate, passate addosso, dallo streaming dell’Alcatraz. Immagino, non sono a me ma a tutti quelli che quella sera abbiamo goduto di quell'ascolto/visione.

.......le vetrine intelligenti vi leggono il labiale evitate dei commenti quando vi avvicinate......

"E mi dispiace tu stia
Per scendere a questa fermata
Respiro frammenti di vita volanti nell'aria……"

ma io a questa fermata non scendo……scenderò alla prossima, a quella che mi porterà, speriamo bene, ad uno dei concerti della prossima primavera, del prossimo tour  per provare a sentire nuove emozioni.

Salvatore Spallina

Link Alcatraz per il concerto del 3 dicembre 

https://www.youtube.com/channel/UC389EoTxmeKSKthV5AYRbAw




venerdì 4 dicembre 2020

IN RICORDO DI MARIAGRAZIA DI GIORGIO-PUPILLO

 

   

MARIAGRAZIA DI GIORGIO-PUPILLO

  Oggi rendiamo omaggio alla memoria della nostra  Mary. Non è un dovere, è tanto, tanto di più. Questo di più, di certo, non è mai compensativo di tutto l’amore, la simpatia, la gioia, quella speciale serendipity, che solo lei, come pochi, sapeva trasferire e ricevere con le persone con cui entrava in contatto. Sono sempre tanti i momenti che, in tantissimi, abbiamo vissuto insieme a lei, in tante occasioni, dal semplice incontrarsi/rivedersi, alle recite teatrali,  alla preparazione dei concerti, agli allestimenti e alle prove d’orchestra, infinite, alle quali non è mai mancata, anche per dare suggerimenti scenografici, musicali o di regia. In questo momento sentiamo di interpretare i sentimenti di tutti i componenti dell’Orchestra Mediterranea Siracusana e Coro Sinfonico Mariagrazia Di Giorgio, diretta dal Maestro Michele Pupillo, e di tutti quelli che l'hanno conosciuta. 



  Ci mancherai Mary, per sempre. Ci conforta sapere che la tua incrollabile fede ti sia stata di conforto nei momenti più duri e difficili della tua vita, così come noi confidiamo di starti vicino sapendo che anche tu non ci abbandonerai mai, come sapevi ben fare, con il supporto e gli stimoli che hai saputo trasmetterci in vita e, siamo certi, non ci abbandoneranno mai, nella volontà di voler proseguire e portare a termine quei progetti nei quali avevi creduto e ci avevi messo, come sempre, l’anima. 






 Noi, quelli cui hai lasciato il testimone, non verremo meno a quell’impegno.


Salvatore Spallina