martedì 27 febbraio 2018

SIRACUSA-MONOPOLI 3 a 0 - SALE IN CATTEDRA MANCINO E IL MONOPOLI DIVENTA PICCINO











   Non ce ne vogliano, per questo titolo, i tifosi del Monopoli, l’Allenatore Giuseppe Scienza e i calciatori. Non vuole essere, assolutamente, irriverente. Ma,  tutti, aspettavamo, dopo la scoppola calcistica data al Catania sette giorni prima, questa partita. Doveva essere una sorta di cartina di tornasole per capire che Siracusa venisse consegnato ai suoi tifosi in vista della sfida di domenica prossima al Massimino. Serviva pure per capire se questo Siracusa targato Nicola Mancino, finalmente schierato nel ruolo che in tanti (anche lui) aspettavamo da tempo, fosse in grado di esprimere un giuoco diverso da quello che fin’ora avevamo visto al De Simone.
  Anche noi vogliamo esser cauti, proprio in vista della partita di domenica. Infatti crediamo che la gara di giorno 4 rappresenta uno spartiacque che dovrà dirci, nella seconda partita importante della stagione, almeno per la tifoseria azzurra, se il Catania uscirà dalla crisi e si rimette in giuoco per un finale di stagione scoppiettante o ci mostrerà un Siracusa tosto, volitivo, più quadrato del solito, che vorrà e potrà dire la sua, in maniera inequivocabile, nei play off.
  Poi il fatto che i tifosi azzurri non potranno neanche essere presenti al Massimino, per i noti motivi di ordine pubblico, rappresenterà una ulteriore
”consegna” che sarà affidata ai Leoni per portare a casa un risultato positivo oltre che una prestazione di squadra all'altezza delle aspettative.
  Tornando alla prestazione di domenica con il Monopoli, i tifosi azzurri si aspettano che mister Bianco lasci Mancino lì, in mezzo al campo, con la libertà di creare calcio, quello bello che si può creare in questa Lega Pro ed in queste piazze calcistiche, checché se ne dica, importanti e che i tifosi hanno sempre apprezzato ed apprezzano. Noi lo sostenevamo, e non solo noi, da un pezzo che Mancino in campo non poteva stare relegato nel ruolo di esterno e non venisse chiamato a dare i suoi contributi tecnici, anche durante le gare, in tante partite. Quelle che ha giuocato da esterno d’attacco, dove non riusciva a rendere molto e veniva sostituito regolarmente nel secondo tempo, sono state lì a dimostrare, a confermare che in quella posizione non poteva dare il meglio. Dicevamo che non era possibile che l’unico in quadra ad avere intuizioni di giuoco e capacità balistiche nei calci da fermo, che mettono in difficoltà le difese avversarie ( ne è conferma la dichiarazione dello stesso Daniele Liotti, dopo il goal spettacolare che ha deciso la partita con Akragas, nell'affermare che Mancino era la sua fonte di ispirazione nell'imparare a calciare le punizioni) restasse in panca.
   La centralità di Mancino nel giuoco più brillante di questo Siracusa l’abbiamo anche visto nelle triangolazioni in mezzo al campo. Ne ha guadagnato il giuoco. Spinelli e Palermo, tornati nel ruolo più consono alle loro caratteristiche, hanno alzato il tasso del rendimento nell'interdizione e nel recupero delle seconde palle dando alla manovra azzurra più incisività nelle azioni offensive e più equilibrio alla squadra.  A scanso di equivoci non vogliamo sostenere che Nicola Mancino ed Emanuele Catania non possono stare insieme in campo. Sarà compito dell’allenatore trovare la formula migliore per farli stare insieme. Le difese avversarie hanno di che temere da questa coppia di calciatori prima di sguarnire la loro trequarti quando provano ad attaccare. La supremazia territoriale e di giuoco del Siracusa si concretizza al 30° quando dopo uno scambio ravvicinato De Silvestro-Liotti, quest’ultimo mette la palla al centro e Vittorio Bernardo, di suola, anticipa il suo avversario e con il contributo del palo la mette dentro. Otto minuti dopo Liotti calcia in area un altro pallone che fa incartare la difesa del Monopoli e ne fa scaturire l’autogoal di Scoppa. La rete di Parisi, poco dopo la metà del secondo tempo, è un’apertura deliziosa di Mancino,Tino inseritosi con i tempi giusti, dentro la difesa, fulmina Bardini
   Il Monopoli, come ha riconosciuto il suo allenatore, è rimasto sorpreso dall'approccio alla gara del Siracusa e forti del risultato eclatante ottenuto con il Catania pensavano di fare un’altra partita. Noi pensiamo che se Scienza avesse inserito prima Doudou Mangni avrebbe creato qualche grattacapo in più al Siracusa sia per le capacità tecniche messe in mostra, per le aperture di giuoco effettuate, sia per le iniziative in fase d’attacco, le due azioni più pericolose della gara sono scaturite dai suoi piedi.


  Vogliamo anche noi rendere omaggio al giovane Simone Cancelliere, un ragazzo venticinquenne morto prima di scendere in campo in una partita di calcio a 5 fra amici. I ragazzi della Curva Anna hanno voluto ricordarlo così.




   Il “Tocco di classe” di questa partita lo assegniamo ad un Nicola Mancino, “ritrovato”, che fin’ora non aveva dato il meglio di sé, visto che qualche stagione fa aveva deliziato i tifosi azzurri con goal e perle di gioco che in tanti ancora ricordiamo con piacere.

          Salvatore Spallina








mercoledì 14 febbraio 2018

SIRACUSA-AKRAGAS 1 a 0 - QUARTO POSTO E 4 PUNTI DI DISTACCO DALLA QUINTA POSIZIONE IN CLASSIFICA








  Tenere il quarto posto ben stretto!!! Questo era l’impegno da mantenere in questa venticinquesima giornata di campionato e lo si poteva ottenere solo con la vittoria, e vittoria è stata. La squadra schierata da Paolo Bianco per tutto il primo tempo è riuscita a creare delle azioni di un certo pericolo, nulla di cose terribili per Vono che in una sola di queste occasioni ha dovuto compiere una parata importante per mandare in angolo una bella torsione di testa di Pippo Scardina su cross di Catania. Poi un Emanuele Catania non al meglio della forma, almeno nelle conclusioni in porta, non poteva portare pericoli alla squadra avversaria. In questo primo tempo, nel quale il Siracusa ha costruito quelle giocate cui facevamo cenno è venuto a mancare l’apporto di Grillo. Infatti non è mai entrato nel vivo di nessuna di queste azioni ed il suo contributo è stato inesistente sia nella fase propositiva, in quella realizzativa ed in quella interdittiva, richiesta da mister Bianco, consistente nell'andare ad interrompere, a centrocampo, la ripartenza avversaria.
  Poi, per ben otto minuti, otto, abbiamo visto un atteggiamento della squadra, mai notato prima nelle partite in casa: portarsi a ridosso della difesa avversaria per effettuare un pressing molto alto e costringere gli avversari a non giocare la palla obbligandoli a fare il lancio lungo. La cosa ci ha sorpreso molto positivamente, ma ahimè è durata troppo poco, nel senso che poteva pure esser messa in atto in altri momenti della partita. Lo cataloghiamo come un momento nuovo e che possa esser messo in atto nelle prossime partite quando la situazione tattica consentirà di metterlo in pratica.
  Nella ripresa il Siracusa si presenta in campo dal primo minuto con Elio De Silvestro, non al meglio della condizione, ma gli effetti del cambio di passo sulla fascia e del contributo alla manovra offensiva si vedono subito in campo. Il dinamismo e le capacità di farsi vedere per ricevere palla e di proporsi nello scambio con il reparto d’attacco ci sono tutti. Non è un caso che in una delle azioni offesive, al 16°, la squadra va in vantaggio con una punizione calciata magistralmente da Daniele Liotti. Il goal varrà i tre punti. Il resto della gara è stata in equilibrio, salvo il tentativo da parte dell’Akragas di tentare di riprendere il risultato, nella seconda parte del secondo tempo, ma senza creare patemi al giovane Riccardo D’Alessandro che, alla sua seconda presenza in squadra, può andare orgoglioso di non aver incassato nessun goal. Nel primo tempo un tiro di una certa pericolosità l’aveva calciato il numero 10 Camarà, ma lui si era fatto trovare pronto con una deviazione in angolo. Gli altri esordi casalinghi di Luca Bruno e Mattia Altobelli, schierati al centro della difesa, dopo la partenza di Mucciante e Magnani, sono stati all'altezza della situazione e di quanto il pubblico e l’allenatore di attendevano.












 La politica della riduzione dei prezzi, voluta dal presidente Cutrufo, in apparenza, se guardiamo al numero di spettatori finali di questa gara, non ha alzato i numeri, ma noi crediamo che qualcosa succederà e lo diciamo per una piccola storia che vi vogliamo raccontare nel merito. Un tifoso attaccato ai colori azzurri, abbonato come noi, da tanti tanti anni in gradinata, in forza dei nuovi prezzi cui accennavamo, è riuscito a convincere il fratello, la moglie, il loro ragazzo a prendere posto con noi in gradinata. Al 15° del secondo tempo l’arbitro assegna una punizione a favore del Siracusa. La barriera, composta da agrigentini e affiancata da giocatori azzurri, si predispone all'esecuzione. Il ragazzo accanto a noi, Alessandro Burgio, vedendo il ripetersi della stessa posizione vista nella partita di venerdì 9 febbraio al Franchi di Firenze fra Fioerentina e Juve, si fa uscire l’espressione: mhi!! precisa la posizione di Bernardeschi!!, vabè va!! accompagna le parole con un piccolo sorriso, come a dire, "è tutta un’altra storia". Il sottoscritto si limita a rispondere che Daniele Liotti c’è l’ha in repertorio quella calciata a giro a scavalcare la barriera avversaria o a calciare dove si sarebbe spostata la barriera dei tre calciatori azzurri!! Naturalmente è più lungo questo nostro breve narrare che non il tempo che ha impiegato Liotti a calciare magistralmente la punizione, tagliandola di quel giusto per farla essere identica a quella calciata da Bernardeschi. Grande esultanza da parte dei tifosi ed un abbraccio del ragazzo allo zio per manifestagli la sua gioia per aver emulato Bernardeschi ed un riconoscimento al calciatore per avergliela procurata.


   Il “Tocco di classe” di questa gara lo assegniamo a Daniele Liotti per il bel goal che ha data la possibilità di tenere il quarto posto a 4 punti di distacco da un terzetto di squadre concorrenti e da un Matera in crisi di risultati. 
   Domenica prossima, a Matera, appunto, ci vorrà un Siracusa attento e determinato per confermare il quarto posto e frenare  i Lucani che hanno in Asterix Auteri il loro vero punto di forza. Pippo Scardina, uscito prima della fine della gara, non ci sarà (?), domani sarà operato al quinto dito del piede per la riduzione della frattura alla falange. 
 

         Salvatore Spallina