Non ce ne vogliano, per questo titolo, i tifosi del Monopoli,
l’Allenatore Giuseppe Scienza e i calciatori. Non vuole
essere, assolutamente, irriverente. Ma,
tutti, aspettavamo, dopo la scoppola calcistica data al Catania sette
giorni prima, questa partita. Doveva essere una sorta di cartina di tornasole per
capire che Siracusa venisse consegnato ai suoi tifosi in vista della sfida di
domenica prossima al Massimino. Serviva pure per capire se questo Siracusa
targato Nicola Mancino, finalmente schierato nel ruolo che in tanti (anche lui)
aspettavamo da tempo, fosse in grado di esprimere un giuoco diverso da quello
che fin’ora avevamo visto al De Simone.
Anche
noi vogliamo esser cauti, proprio in vista della partita di domenica. Infatti
crediamo che la gara di giorno 4 rappresenta uno spartiacque che dovrà dirci,
nella seconda partita importante della stagione, almeno per la tifoseria
azzurra, se il Catania uscirà dalla crisi e si rimette in giuoco per un finale
di stagione scoppiettante o ci mostrerà un Siracusa tosto, volitivo, più quadrato del solito, che vorrà e potrà dire la sua, in maniera inequivocabile,
nei play off.
Poi il fatto che i tifosi azzurri non potranno
neanche essere presenti al Massimino, per i noti motivi di ordine pubblico,
rappresenterà una ulteriore
”consegna”
che sarà affidata ai Leoni per portare a casa un risultato positivo oltre che
una prestazione di squadra all'altezza delle aspettative.
Tornando alla prestazione di domenica con il
Monopoli, i tifosi azzurri si aspettano che mister Bianco lasci Mancino lì, in
mezzo al campo, con la libertà di creare calcio, quello bello che si può creare
in questa Lega Pro ed in queste piazze calcistiche, checché se ne dica, importanti
e che i tifosi hanno sempre apprezzato ed apprezzano. Noi lo sostenevamo, e non
solo noi, da un pezzo che Mancino in campo non poteva stare relegato nel ruolo
di esterno e non venisse chiamato a dare i suoi contributi tecnici, anche
durante le gare, in tante partite. Quelle che ha giuocato da esterno d’attacco,
dove non riusciva a rendere molto e veniva sostituito regolarmente nel secondo
tempo, sono state lì a dimostrare, a confermare che in quella posizione non
poteva dare il meglio. Dicevamo che non era possibile che l’unico in quadra ad
avere intuizioni di giuoco e capacità balistiche nei calci da fermo, che mettono
in difficoltà le difese avversarie ( ne è conferma la dichiarazione dello
stesso Daniele Liotti, dopo il goal spettacolare che ha deciso la partita con
Akragas, nell'affermare che Mancino era la sua fonte di ispirazione
nell'imparare a calciare le punizioni) restasse in panca.
La centralità di Mancino nel giuoco più
brillante di questo Siracusa l’abbiamo anche visto nelle triangolazioni in
mezzo al campo. Ne ha guadagnato il giuoco. Spinelli e Palermo, tornati nel
ruolo più consono alle loro caratteristiche, hanno alzato il tasso del rendimento
nell'interdizione e nel recupero delle seconde palle dando alla manovra azzurra
più incisività nelle azioni offensive e più equilibrio alla squadra. A scanso di equivoci non vogliamo sostenere
che Nicola Mancino ed Emanuele Catania non possono stare insieme in campo. Sarà
compito dell’allenatore trovare la formula migliore per farli stare insieme. Le
difese avversarie hanno di che temere da questa coppia di calciatori prima di
sguarnire la loro trequarti quando provano ad attaccare. La supremazia
territoriale e di giuoco del Siracusa si concretizza al 30° quando dopo uno
scambio ravvicinato De Silvestro-Liotti, quest’ultimo mette la palla al centro
e Vittorio Bernardo, di suola, anticipa il suo avversario e con il contributo
del palo la mette dentro. Otto minuti dopo Liotti calcia in area un altro
pallone che fa incartare la difesa del Monopoli e ne fa scaturire l’autogoal di
Scoppa. La rete di Parisi, poco dopo la metà del secondo tempo, è
un’apertura deliziosa di Mancino,Tino inseritosi con i tempi giusti, dentro la difesa, fulmina Bardini
Il Monopoli, come ha riconosciuto il suo
allenatore, è rimasto sorpreso dall'approccio alla gara del Siracusa e forti
del risultato eclatante ottenuto con il Catania pensavano di fare un’altra
partita. Noi pensiamo che se Scienza avesse inserito prima Doudou Mangni
avrebbe creato qualche grattacapo in più al Siracusa sia per le capacità
tecniche messe in mostra, per le aperture di giuoco effettuate, sia per le
iniziative in fase d’attacco, le due azioni più pericolose della gara sono
scaturite dai suoi piedi.
Vogliamo anche noi rendere omaggio al giovane
Simone Cancelliere, un ragazzo venticinquenne morto prima di scendere in campo
in una partita di calcio a 5 fra amici. I ragazzi della Curva Anna hanno voluto
ricordarlo così.
Il “Tocco di classe” di
questa partita lo assegniamo ad un Nicola Mancino, “ritrovato”, che fin’ora non
aveva dato il meglio di sé, visto che qualche stagione fa aveva deliziato i
tifosi azzurri con goal e perle di gioco che in tanti ancora ricordiamo con
piacere.
Salvatore Spallina