sabato 23 aprile 2016

QUESTI LINK RINVIANO A BRANI MUSICALI CON LA MIA PARTECIPAZIONE VOCALE E MUSICALE







In questo link troverete son il sottofondo del “La canzone dell’Einaudi” una serie di foto che riprendono visi di alunni e di colleghi del Liceo Scientifico “L.Einaudi” di Siracusa a partire dall’anno 1997 fino al dicembre 2012.

In questo link troverete il sottofondo del “La canzone dell’Einaudi” ed una serie di foto che riprendono altri visi di alunni e di colleghi del Liceo Scientifico “L.Einaudi” di Siracusa a partire dall’anno 1997 fino al dicembre 2012.

In questo link troverete una canzone, “E tu”, corredata da foto che riprendono esperienze ed amicizie legate al mondo della scuola e non solo a partire dal 1977.

In questo link troverete una canzone , “Noi siamo come te”, corredata da foto che riprendono esperienze di vita ed amici personali

martedì 19 aprile 2016

SCOMMESSA PERSA. LEGA PRO PIÙ VICINA




   Siracusa-Leonfortese 2 a 0. Marsala-Cavese 1 a 0. Frattese-Sarnese 4 a 1. Tifosi, sportivi, calciatori, excalciatori, tecnici a vario titolo, giornalisti, opinionisti vari, direttori sportivi e direttori tecnici la scommessa l’hanno/abbiamo persa tutti. Il Siracusa va a Cava dei Tirreni (domenica prossima), nella Fossa, con 6, punti sei di vantaggio sulla Cavese.

   Quelli più ottimisti speravano in 3 o 4 punti, quelli pessimisti alla pari e con la Frattese quasi fuori dai giochi. Il campo ha smentito tutti e i giochi per andare in Lega Pro hanno imbroccato un altro percorso. Non vogliamo per nulla essere nei panni di tutto il mondo calcistico che ruota intorno alla Cavese, possiamo solo immaginare il loro stato d’animo dal momento che situazioni simili le abbiamo vissute sulla pelle nei tanti campionati di D sfumati a ridosso del dato finale o nei play off. 

   La Frattese non è mai uscita fuori dal gioco promozione, almeno per noi, fin da quando l’abbiamo vista giocare al De Simone. Questo pensiero l’avevamo espresso subito dopo la partita interna con la Frattese del 24 gennaio e dopo la partita Siracusa-Scordia nel nostro commento dell’11 febbraio. Ora orecchie e occhi saranno sintonizzati verso il recupero di Aversa Normanna-Frattese di domani, mercoledì 20 aprile, alle ore 17,00. Per queste ultime tre partite l’attenzione e la tensione saranno altissime. Intanto il terzo successo di fila senza aver incassato reti danno a tutti maggiori certezze per le restanti gare, a queste certezze si aggiunga il rientro di Davide Baiocco per la riduzione della squalifica. 
   La partita di domenica contro la Leonfortese, se ce n’era bisogno, ha confermato la bontà della rosa del Siracusa che ha giocato con un centrocampo inedito in una partita ufficiale. I giovani Marghi, in difesa, e Trofo, in coppia con Spinelli, hanno fatto bene. Il primo ha messo lo zampino nel raddoppio del Siracusa (recuperato un pallone in anticipo sull’avversario lo ha servito a Longoni, che fatto fuori un avversario in area ha dato la palla del 2 a 0 a Dezai. Trofo ha giocato quasi tutta la gara con un tampone al naso per un duro colpo e, nonostante il fastidio, ha tenuto il campo bene per tutta la gara. Spinelli ha confermato quello che è stato sempre, una certezza per la squadra a cui dà le proprie prestazioni. Nel momento clou del campionato, pur non avendo giocato quasi mai, si è fatto trovare più che pronto per dare un contributo fondamentale al discorso promozione. Due parole sulla gara sotto il profilo tecnico. 
   Mister Mirto è venuto al De Simone per fare la partita, come ha sempre fatto durante il campionato e questo è un merito che  va riconosciuto a lui ed ai suoi ragazzi. Che poi nella trequarti avversaria il volume di gioco non si concretizza in goal è un dato che la statistica consegna da molte domeniche alla classifica dei goal fatti, il peggior attacco solo dopo quello del Lamezia. Dopo il bel goal dell’1 a 0 realizzato in sforbiciata da Catania al 16° del primo tempo su un tocco di testa smarcante di Ricciardo, due azioni pericolose di Lo Coco ed un crosso di Sibilli non impattato né da Ricciardo né da Dezai nel nostro taccuino non ci sono azioni di rilievo. La gara nel secondo tempo si incanala su un versante poco simpatico per il Siracusa; i ragazzi di Mirto cominciano a stare in maniera più assidua nella metà campo aretusea, il Siracusa non produce più azioni pericolose, qualche sbavatura difensiva cominciava a mettere in apprensione il pubblico e lo stesso Sottil. A questo punto l’inerzia della partita viene rotta dal cambio Ricciardo-Longoni. L’argentino diventa punto d’attrazione delle azione offensive del Siracusa e l’equilibrio della partita si sposta a favore degli azzurri. Al 34° arriva il 2 a 0 che toglie qualunque velleità offensiva alla Leonfortese ed avvia la partita verso chiusura già descritta.

Emanuele Catania con 19 reti è il capocannoniere del Siracusa e del Girone I - Serie D

   Il “Tocco di classe” di questa settimana lo assegniamo ad Emanuele Catania. È tornato a segnare e ad essere pericoloso con continuità. È solo in testa alla classifica cannonieri, ma il suo scopo ed interesse principale per questo anno calcistico è la promozione in Lega Pro del Siracusa. L’atteggiamento tenuto fino ad ora e queste dichiarazioni confermano che siamo di fronte ad un vero professionista.


Salvatore Spallina

venerdì 8 aprile 2016

3 PUNTI CON LA SARNESE 3 PUNTI DA ROCCELLA


3 PUNTI CON LA SARNESE 3 PUNTI DA ROCCELLA

E’ proprio così, contro la Sarnese (3 a 0) non c’era che un solo risultato: la vittoria. E così è stato. Il dato finale ha cominciato a palesarsi dopo il primo quarto d’ora, o almeno ha mostrato i suoi prodromi. La Sarnese che, insieme al Due Torri, aveva la migliore difesa del campionato, dopo quindici minuti non dava segni di voler attaccare la parte bassa dell’area del Siracusa. Per controbilanciare, ma a favore, gli attaccanti del Siracusa, come non mai, questa volta, hanno portato un buon pressing sui portatori di palla sarnesi nella loro metà-campo, un pressing alto che ha cominciato a dare i suoi frutti subito, con azioni pericolose sotto la porta di Sorrentino. Il portiere ospite, aldilà dei tre goal incassati si è ben comportato, segno che quel posto, come una delle migliori difese del campionato, trovava  e trova delle giustificazioni.   Di contro D’Alessandro per tutta la partita è stato inoperoso, tranne quando ha raccolto due tiri telefonati dalla distanza, in tutto l’arco della gara. Forse i ragazzi di Esposito (l’allenatore sarnese) non avevano più stimoli? Come lui stesso ha interpretato, in sala stampa, la prova dei suoi. Volevano conservare quel ruolo di difesa rocciosa? Pensavano che il Siracusa senza il suo uomo-guida e il suo bomber non avrebbe fatto una partita aggressiva e bastava contenerlo senza avere troppi danni?
Il Siracusa ha guardato ai suoi obiettivi e questa volta, diversamente da Aversa non ha permesso alla squadra avversaria di avvicinarsi alla sua area di rigore cominciando, come dicevamo prima, ad aggredirla già fuori dalla sua area di rigore. La famosa rosa (lunga, di qualità ed alto ptofilo) ha risposto ai bisogni del momento e si è fatta trovare vivida, profumata, brillante, pronta. Spinelli, in campo dal primo minuto, fascia di capitano, e tutto quello che sa fare da sempre lo  ha fatto molto bene. Giordano, ormai da tante domeniche al top, va di nuovo a formare quella che è stata una delle coppie più forti del centrocampo, non solo in questa categoria. Ricciardo ritorna a fare bene quello che sapeva far bene qualche anno fa in campo professionistico. Dezai è tornato ad essere guizzante ed esplosivo sugli esterni ( ha sprecato un paio d’occasioni davanti al portiere e la vittoria già acquisita ha sminuito gli errori, ma se avesse un altro piede non lo dovremmo giocare qui). Tutto bene dunque? Si a patto che questa condizione e questa testa continui a stare su questa sintonia fino alla fine del campionato. Anche Cavese e Frattese non molleranno facilmente da qui alla fine. Facciamo il punto. Quali sono le differenze per arrivare primi:  per la qualità della rosa ( e quella c’è), per la condizione (e quella c’è), per gli stimoli a vincere ( e quelli ci sono), per la grinta dell’allenatore ( anche quella c’è), per i sostenitori all’altezza (sono stati presenti in ogni gara, in tutte le trasferte, dunque una garanzia), per la condizione psicologica/energie psichiche?……..ecco forse questo è il versante sul quale c’è da lavorare più che in ogni altro settore. Se reggerà e si rafforzerà questa linea questo Siracusa può veramente far male agli avversari e regalare alla città ed ai suoi tifosi questo dono.

Il “Tocco di classe” di questa settimana lo assegniamo a Giovanni Ricciardo per la qualità dei goal messi a segno da quando è arrivato a Siracusa (tutti sono stati di fattura diversa e qualitativamente alti, quelli di domenica i più belli!!). A dire la verità anche durante gli allenamenti ha mostrato che sottoporta sapeva farsi trovare al momento opportuno. Contro la Sarnese i tifosi hanno avuto modo di vedere oltre le qualità, anche la grinta e una certa forza fisica (fin’ora sconosciute).  
Da Roccella, domenica pomeriggio, un pensiero unico: nessuna alternativa ai 3 punti.


Salvatore Spallina

mercoledì 6 aprile 2016

LA RICERCA DELLA - VERITÀ PER GIULIO REGENI - È ANCHE IL SIMBOLO DELLA LOTTA CONTRO OGNI FORMA DI TORTURA E DI DITTATURA





   La lettura di questo articolo http://www.repubblica.it/esteri/2016/04/06/news/_ecco_chi_ha_ucciso_giulio_l_accusa_anonima_ai_vertici_che_svela_tre_dettagli_segreti-136996781/?ref=HREC1-2, mi ha richiamato alla memoria “La notte delle matite spezzate”,  un film di Hector Olivera. 

   II film racconta l’atto di nascita del golpe in Argentina del generale Jorge Rafael Videla e che diede inizio a quella storia tristemente famosa dei Desaparecidos (più di 30mila vittime). Ma questo richiamo voglio farlo perché quel film, che insieme a tanti tanti miei studenti ho avuto sempre lo stimolo di vedere,  commentare, discutere, approfondire, ci costringe a  vedere vari tipi di torture che quei giovani studenti subirono per opera di  pezzi di strutture militari e paramilitari al servizio di quella orrenda dittatura. 

Estela Carlotto con il nipote Guido/Ignacio ritrovato nel 2014 dopo 36 anni



   Ebbene, provare/vedere per credere (il film è di facile reperibilità sul web), e poi provate a comparare le torture e le sevizie subite da Giulio Regeni, che vengono descritte in questo articolo o lo straziante commento della mamma di Giulio, che durante la conferenza stampa in tv, di una settimana fa, ha detto che il riconoscimento di suo figlio l’ha potuto effettuare attraverso la punta del suo naso, perché il viso era stato talmente massacrato/sconquassato dai suoi torturatori. Molti dei miei studenti, qualcuno oggi ha più di 46 anni, non riuscivano a reggere alla vista delle torture inflitte ai giovani studenti argentini, visibili in quel film. 



   Voglio raccontare un piccolo episodio legato a quel film. La FIDAPA di Siracusa, sempre sensibile su temi dei diritti umani, aveva invitato una nonna di Plaza de Majo, che stava continuando un ciclo di incontri (era l’aprile del 1992), in tutto il mondo, per far conoscere alla città di Siracusa gli orrori perpetrati dalla dittatura argentina.  Quando le dissi che io facevo vedere il film a scuola, ai miei studenti scoppiò in lacrime. Quelle donne (mamme e nonne) le famose "madres di plaza de mayo", che da sole, avevano avuto il coraggio di ribellarsi alla dittatura e con la forza della non-violenza e della loro tenacia, cominciarono in quattordici, ma ogni giorno crescevano sempre di più, hanno cominciato a denunciare al mondo la dittatura argentina. I militari con l’intimidazione e la forza cercarono di fermarle, intimorirle, dicevano loro che non potevamo stare ferme in piazza perché con lo stato d'assedio, che era stato decretato, le riunioni in piazza erano state vietate,  più di tre persone insieme era già un reato di cospirazione

                  Mamme e nonne argentine cominciano la loro potente forma di protesta


   A quel punto cominciano a camminare girando intorno all’obelisco della piazza, come se stessero passeggiando. Il loro simbolo diventò un fazzoletto bianco triangolare in mano o in testa. Questo simbolo voleva rappresentare e ricordare la tela tagliata per preparare i pannolini per i neonati, per i loro ragazzi e i loro nipoti spariti per mano della dittatura. Sting dedicherà loro ed alle mamme cilene, che tre anni prima avevano visto uccidere i loro figli dalla dittatura cilena di Pinochet la canzone “The dance alone” https://www.youtube.com/watch?v=1oaDCbNRkAs, In questo link una delle tante versioni di questa bella canzone dedicata a queste straordinarie donne.

   La mamma di Giulio con il suo viso e la sua forza espressiva ha intenerito ed allo stesso tempo indignato milioni di persone, non solo in Italia, chiedendoci di stare al suo fianco in questa disperata ricerca della verità.



Salvatore Spallina