mercoledì 29 marzo 2017

SIRACUSA-REGGINA 1 a 1- ZEMAN HA STUDIATO CON PROFITTO











Siracusa-Reggina 1 a 1- Zeman ha studiato con profitto

Nelle interviste dopo il pari del Siracusa a  Melfi, nel Girone di andata, Andrea Sottil puntualizzò: “Mi sono stancato di regalare il primo tempo agli avversari”. Dopo l’1 a 1 con la Reggina di domenica scorsa “..nel primo tempo non abbiamo giocato bene ma non per l'avversario, perché gli errori sono stati nostri”. A nostro parere, il mister nel dopo partita ha addotto troppe scuse, e questo non è, nel suo carattere, nelle abitudini di Sottil, anche gli avversari ci studiano!!!  E Karel Zeman in settimana ha studiato bene gli schemi di Sottil e gli uomini che avrebbe potuto utilizzare per battere la sua Reggina, bisognosa d’ossigeno come un malato d’asma. Avrebbe potuto sostituire Longoni, a metà del primo tempo, in giornata no, ma ha avuto ragione nel tenerlo (ha bruciato nel tempo gli avversari per la zampata del pari, quattro minuti dopo il goal amaranto, su cross di Diakitè) o spostare al centro dei tre, dietro Scardina, Azzi ed assegnare a Longoni il compito di stare attaccato alla fascia esterna. Ma mister Sottil sa bene che lui, Longoni, tendenzialmente, non lo fa apposta, si accentra e avrebbe finito per intasare la parte centrale dell’attacco. E poi la partita era stata preparata perché Longoni stesse tra le linee avversarie. Questa cosa a Lucas riesce bene quando gli spazi fra le linee degli avversari si allargano, saltano o per stanchezza o per cattivo posizionamento tattico.  I 5 reggini dietro e i 3 di centrocampo non gli hanno permesso di giocare come sa e non lo hanno mai fatto girare, lui ha sempre dovuto appoggiare all'indietro ed ha sbagliato quasi tutti i palloni. Solo due volte, una nel primo tempo (aggredito da tre reggini si gira e tocca liberando Azzi ed una nel secondo tempo, prima di essere sostituito, ha materializzato ancora una volta la sua classe con un pallonetto che libera in aria Azzi mettendolo in condizione di andare a calciare a rete. Sottil al 15° del s. t. decide per l’ingresso di Catania. Emanuele dà meno punti di riferimento agli avversari e l’affiorare della stanchezza nella Reggina è coincisa con la fase di dominio del Siracusa. La Reggina solo al 33° del s.t. butta un pallone da fallo laterale dentro l’area di Santurro.  Però la diga reggina funziona. Gli azzurri sentono psicologicamente questa aspettativa della sesta vittoria che non arriva. Il goal del numero 18 amaranto, Cane, al 38° del p.t., giunge proprio da uno svarione difensivo azzurro che non riesce ad impedire all'esterno di arrivare a tu per tu con Santurro e mettere dentro la palla dello 0 a 1.
 Sottil, dopo Catania, mette dentro De Silvestro e Persano,  ma la tensione non cala, resta troppo alta, da questo fatto ne sono conseguiti gli appoggi spesso imprecisi di Diakitè, i cross fuori misura di Palermo e quelli leggermente più lunghi dell’incontrollabile Valente. Quest’ultimo  i suoi cross, anche stavolta, li ha messi bene, ma quasi sul secondo palo, solo che nel fronte d’attacco azzurro, nessuno andava ad attaccare il secondo palo. Se a tutto questo aggiungiamo un arbitro non all'altezza per la categoria il quadro è completo. Il giudice sportivo ha dato una giornata di squalifica a Sottil, due a Turati.
Ma noi, personalmente, non siamo tornati a casa delusi, nonostante tutto siamo stati contenti di assistere ad una bella gara, giocata dalle due squadre per fare il proprio risultato. Gli azzurri si sono impegnati, il pubblico ha confermato la sua presenza senza che i supporter abbiano mai fatto mancare l’incoraggiamento alla squadra.
In verità  questa domenica, senza “le signore della seria A” in TV, ci aspettavamo qualche centinaio di spettatori in più. Non siamo andati oltre i 4.000, quanto la scorsa domenica. Vuol dire che gli altri 1.500 li vedremo in occasioni topiche, o verso la fine del campionato o in qualche partita di qualificazione del cammino dei play off. Aver già raggiunto stabilmente i 4.000 è un punto d’orgoglio per la presidenza, la dirigenza, la squadra, infatti sono numeri da non trascurare guardando al futuro.

Il “Tocco di classe” di questa partita lo assegniamo al capitano Fernando Horacio  Spinelli. Per la forma fisica invidiabile, per le aperture nel cambio-gioco, per essere diventato per i compagni un punto di riferimento imprescindibile.

Nella trasferta di Akragas di domenica prossima, senza Sottil e Turati in campo, la squadra è chiamata a continuare questo percorso di maturità tattica e tornare a casa con un risultato positivo. Gli elementi perché questo avvenga ci sono tutti, fra l’altro non mancherà il sostegno dei supporter considerati anche i buoni rapporti fra le due tifoserie.
Salvatore Spallina



mercoledì 15 marzo 2017

SIRACUSA - FONDI 1 A 0 - GUARDARE DALL’ALTO LA CLASSIFICA SENZA BRIVIDI






Siracusa - Unicusano Fondi  1 a 0 - Guardare dall'alto la classifica senza brividi

Guardare dall'alto senza brividi. È quello che sta succedendo a questo Siracusa “supertargato Sottil”. La scalata dal basso della classifica, con una collocazione di privilegio (considerando da dove si è partiti), non fa venire i brividi a questi ragazzi perché la sesta posizione (ad oggi!!) è stata una scalata lenta, meritata, conquistata, voluta. Con la consapevolezza sin qui maturata, ora si guarda ad Andria ed alla fine di questo torneo con uno spirito di conquista che sta facendo crescere la partecipazione anche di quei tifosi in sonno che in qualche modo aumentano la loro presenza al De Simone (questa domenica una bella presenza in più rispetto a domenica scorsa in gradinata).
Questa vittoria sul Fondi è stata, per noi, una delle più belle del Siracusa, dopo quella con il Catania, perché crediamo sia frutto oramai di certezze acquisite e di quella maturità tattica che contribuisce a farti vincere le partite difficili e da portare a casa. L’hanno detto e scritto un po’ tutti che gli Universitari del Fondi avevano schemi collaudati anche fuori casa. Tutto il primo tempo li avevano messi in pratica ed il Siracusa dopo il primo impatto con la gara non era riuscito a superarli ed ad avvicinarsi più a Paolo Baiocco.  Loro  avevano alzato il ritmo e l’attenzione nel controllo sia della prima che delle seconde palle ed avevano raccolto buoni frutti.  Anzi nella parte finale del primo tempo il Siracusa aveva offerto il fianco allargando le maglie fra il reparto di centrocampo e quello d’attacco. Il catechismo di Sottil negli spogliatoi aveva prodotto un primo impatto spettacolare: la prima, prima azione del secondo tempo è stata giocata palla a terra da Santurro fino alla’area di Baiocco con sette passaggi, massimo due tocchi.  Con questo incipit il prosieguo di gara non poteva che essere consequenziale. Il Siracusa con le giuste distanze fra i reparti, gli Universitari con le loro geometrie, come nel primo tempo. Ma si sa che un equilibrio può durare fino a che non si spezza ed il Siracusa ha avuto dalla sua due eventi a favore, il primo è stato che la tenuta atletica del Fondi, con il passare dei minuti, si è abbassata, il secondo è stato la scelta tecnica di mister Sottil di far entrare Longoni al posto di Catania. Questa sostituzione, in altre occasioni di gare interne, aveva prodotto quel cambio di ritmo a favore dal momento che le caratteristiche tecniche dell’argentino vanno al top quando deve agire fra le linee avversarie. A completare l’opera di questa difficile, ma importantissima, vittoria il secondo cambio,  Brumat/Diakitè. Dai loro piedi parte e si concretizza il goal della vittoria. Longoni con una fucilata costringe Baiocco a deviare a mani aperte, Brumat rimette al centro il pallone che Scardina incorna bene (con quel tanto di deviazione del difensore) per  render vano il tentativo di parata di Paolo Baiocco. È un tripudio di salti di gioia ed è l’85°. I 5 minuti di recupero non sortiscono effetti per gli Universitari laziali, se non l’espulsione di Sottil all’87°(per fortuna il giudice sportivo lo ha solo ammonito).
Si sa che le vittorie sofferte con gli avversari tosti alzano l’autostima e i punti in classifica!!  Gran merito a mister Pochesci per aver studiato gli schemi di Sottil ed aver trovato rimedio alle giocate di questo Siracusa, per quasi tutta la gara; gran merito a mister Sottil per aver letto bene il comportamento della sua squadra nel primo tempo ed aver indovinato i cambi nella seconda parte della gara.

Il “Tocco di classe” della gara lo assegniamo a Filippo Scardina per il suo pesante goal che vale il sesto posto, in solitaria, in classifica e per il suo rendimento in campo. Infatti sta diventando un esempio anche per i compagni d’attacco, per tutta la squadra, quel suo non mollare su nessun pallone, sia nel pressing nella trequarti avversaria sia nell'inseguire il portatore di palla e non consentirgli uno scarico facile della stessa.



Questa selfigoduria, in partite sofferte come questa, già bella di per sé, vale doppiamente perché può abbassare anche di molto quell'incredulità che ancora, ahimè, serpeggia in tanti tifosi azzurri.

Salvatore Spallina


mercoledì 8 marzo 2017

SIRACUSA-VIBONESE 4 a 1 È TEMPO DI SBILANCI







Siracusa-Vibonese 4 a 1. È tempo di sbilanci

I due successi di fila con 8 reti all’attivo ed un solo goal subito ormai proiettano tifosi e sportivi verso un finale di campionato a suon di aspettative. È tempo, appunto, di sbilanciarsi. Prima lo facevano i tifosi/tifosi, cioè quelli che, nei momenti nei quali la quota salvezza era visibile ed a portata di mano,  proiettavano da tempo la squadra nei play off. Ora, a loro che ci credevano a fasi alterne, si sono aggiunti i tantissimi sportivi che, alla luce delle prestazioni degli azzurri non intendono più nascondersi e guardano alla fase finale del campionato con aspettative importanti. 
La società del presidente Gaetano Cutrufo con il suo modo di operare sta dimostrando che questa società e questa squadra vogliono stabilmente far parte del panorama calcistico di questa categoria, senza nulla togliere alle aspirazioni, legittime, sia della società che di tutta la tifoseria. Conti in ordine, linguaggio moderato ed appropriato, disponibilità economica “oculata” al direttore sportivo per operare nel mercato, proiezioni future su basi realistiche. 
Il direttore sportivo Antonello Laneri, nel corso di questa stagione (ma è una conferma, come abbiamo più volte sottolineato) ha dimostrato di conoscere bene il mercato e di saper operare con scelte mirate a colmare/sistemare quei ruoli nei quali, per le necessità tecniche, mister Sottil aveva espresso esigenze specifiche.
Mister Andrea Sottil ha compiuto nel corso della stagione un vero miracolo tecnico sia nel forgiare la rosa che ha avuto a disposizione all'inizio del campionato, sia nell'aver saputo inserire gli acquisti di gennaio nella intelaiatura tecnico/tattica dei suoi modelli di giuoco. L’intercambialità dei ruoli e la disponibilità dei giocatori ad interpretarli ha fatto si che assenze importanti sia per infortuni che per squalifiche, soprattutto, nello schema mediano della squadra, non ne abbiano risentito tanto, anzi la prolificità dell’attacco la dobbiamo andare a ricercare proprio in questa nuova accettata intercambialità. 
Oggi sbilanciarsi e crederci è quasi un obbligo considerato che l’entusiasmo  è cresciuto tanto. Anche in eccesso, e nei posti sbagliati. Nei bar, nei capannelli di persone che finiscono per parlare di calcio e del fenomeno-Siracusa, nelle chat, ovunque, tranne che nel posto veramente deputato, per eccellenza, al Nicola De Simone.
Per noi che a marzo di quest’anno andiamo a compiere quarant’anni di attaccamento a questi colori e che abbiamo attraversato tutte le stagioni che il Leone è stato costretto a percorrere, senza perderne una, brucia un po’ non vedere le cornici di pubblico della fine anni settanta e per tutti gli anni ottanta (fino al ’94).
Le pur mutate condizioni economiche, con la crisi della zona industriale, hanno allontanato migliaia di tifosi dal campo. I 10.000 posti di lavoro “persi” nella zona industriale hanno “sterilizzato” almeno 2.000 frequentatori del De Simone, poi la scomparsa del Siracusa Calcio del 1994 ha fatto il resto. Chi ha memoria ricorderà che con lo stesso Sottil alla guida del Siracusa, primo in classifica e con il campionato vinto sul campo, gli spettatori mediamente, cinque anni fa, eravamo più o meno gli stessi. Le menti, i cuori si scaldavano solo sui divani di casa, nei bar, nelle chiacchiere per strada, nelle chat, come dicevamo, proprio come succede adesso. È come se a prevalere, da sempre, nel Siracusano medio, anche colto, fosse l’incredulità. Cioè, alla costruzione di tutto quello che sta succedendo, alla costruzione, alla realizzazione di un progetto “non ci credo” e “non intendo partecipare in prima persona”. Magari nel bel mezzo di questo percorso, trascinato da qualcosa (un derby, che so, Siracusa –Catania?) o da qualcuno partecipo, magari per "non crederci” la domenica successiva. Però voglio stare informato per parteciparvi di sguincio, di riflesso, appunto per non soffrire troppo tengo fede alla mia incredulità. Chiedo ad uno dei tifosi in sonno questo sabato sera: ora il Siracusa è tornato a giocare di domenica, dopo questo 4 a 0 col Matera, ci vediamo al campo domani? "Cuccù ioca!!, ah!  si si ca Vibonese, ma dumani e tri ioca “ a signora” e nun a pozzu peddiri”.
Cutrufo end family, con orgoglio, parlano e si espongono, non solo a livelli ristretti, ma anche con riferimenti che guardano al futuro, con la voglia e la grinta che ci vuole in questi casi. Tengano duro con questa gestione della società. Il sogno leccese (migliaia di abbonati fra luglio ed agosto) non è utopistico, è utopico (forzando un poco la realtà siracusana si può portare,con il tempo..., a compimento).
Le note dal campo. Tolti i primi sei minuti nei quali il Siracusa al 5° con Scardina che si invola fra due avversari e calcia sul portiere in uscita e al 5,5° Santurro blocca in area un bel fraseggio degli avversari, non c’è più stata partita per la Vibonese. Prese le misure e le distanze sui loro reparti il Siracusa ha fatto l’intera partita chiudendola al meglio già nei primi 45 minuti sul 3 a 0. Tre azioni diverse per i tre goal. Punizione calciata magistralmente da Valente, Catania brucia sul tempo gli avversari e insacca. Il secondo nasce da una bella azione di Azzi sulla fascia, liberatosi di due avversari appoggia a Palermo per un cross, spizzato da Catania è indirizzato a rete da Valente, di testa. Il rigore calciato da Scardina sul palo e finalizzato da Turati era nato da un’azione manovrata. Nel secondo tempo il goal del 3 a 1 ben calciato in area dal bravo Minarini, in realtà, non riapre la partita, ben portata a termine con una giocata personale e bella di Azzi che dopo essersi liberato con un dribbling in area, con un diagonale a giro beffa il portiere Russo.

Il “Tocco di classe” di questa partita, e non solo per questa, lo assegniamo ad
Andrea Sottil per tutto il lavoro fatto e portato a casa fino ad ora e soprattutto per la voglia di sbilanciarsi che ha preso il sopravvento. Anche gli scettici, per quel che resta da fare nel ciclo dei play off, si sono buttati. Resta in noi la consapevolezza della difficoltà di una “impresa”, ma il piacere di potersi giocare alla pari con le altre prime in classifica questa “partita” è una cosa che riempie d’orgoglio la tifoseria tutta.


Evvai, con questi selfie vincenti!! sperando che possa suscitare/stimolare in più di qualche incredulo la voglia di imitare questo gruppo.

                                                                                   

                                                                                 Salvatore Spallina