mercoledì 8 marzo 2017

SIRACUSA-VIBONESE 4 a 1 È TEMPO DI SBILANCI







Siracusa-Vibonese 4 a 1. È tempo di sbilanci

I due successi di fila con 8 reti all’attivo ed un solo goal subito ormai proiettano tifosi e sportivi verso un finale di campionato a suon di aspettative. È tempo, appunto, di sbilanciarsi. Prima lo facevano i tifosi/tifosi, cioè quelli che, nei momenti nei quali la quota salvezza era visibile ed a portata di mano,  proiettavano da tempo la squadra nei play off. Ora, a loro che ci credevano a fasi alterne, si sono aggiunti i tantissimi sportivi che, alla luce delle prestazioni degli azzurri non intendono più nascondersi e guardano alla fase finale del campionato con aspettative importanti. 
La società del presidente Gaetano Cutrufo con il suo modo di operare sta dimostrando che questa società e questa squadra vogliono stabilmente far parte del panorama calcistico di questa categoria, senza nulla togliere alle aspirazioni, legittime, sia della società che di tutta la tifoseria. Conti in ordine, linguaggio moderato ed appropriato, disponibilità economica “oculata” al direttore sportivo per operare nel mercato, proiezioni future su basi realistiche. 
Il direttore sportivo Antonello Laneri, nel corso di questa stagione (ma è una conferma, come abbiamo più volte sottolineato) ha dimostrato di conoscere bene il mercato e di saper operare con scelte mirate a colmare/sistemare quei ruoli nei quali, per le necessità tecniche, mister Sottil aveva espresso esigenze specifiche.
Mister Andrea Sottil ha compiuto nel corso della stagione un vero miracolo tecnico sia nel forgiare la rosa che ha avuto a disposizione all'inizio del campionato, sia nell'aver saputo inserire gli acquisti di gennaio nella intelaiatura tecnico/tattica dei suoi modelli di giuoco. L’intercambialità dei ruoli e la disponibilità dei giocatori ad interpretarli ha fatto si che assenze importanti sia per infortuni che per squalifiche, soprattutto, nello schema mediano della squadra, non ne abbiano risentito tanto, anzi la prolificità dell’attacco la dobbiamo andare a ricercare proprio in questa nuova accettata intercambialità. 
Oggi sbilanciarsi e crederci è quasi un obbligo considerato che l’entusiasmo  è cresciuto tanto. Anche in eccesso, e nei posti sbagliati. Nei bar, nei capannelli di persone che finiscono per parlare di calcio e del fenomeno-Siracusa, nelle chat, ovunque, tranne che nel posto veramente deputato, per eccellenza, al Nicola De Simone.
Per noi che a marzo di quest’anno andiamo a compiere quarant’anni di attaccamento a questi colori e che abbiamo attraversato tutte le stagioni che il Leone è stato costretto a percorrere, senza perderne una, brucia un po’ non vedere le cornici di pubblico della fine anni settanta e per tutti gli anni ottanta (fino al ’94).
Le pur mutate condizioni economiche, con la crisi della zona industriale, hanno allontanato migliaia di tifosi dal campo. I 10.000 posti di lavoro “persi” nella zona industriale hanno “sterilizzato” almeno 2.000 frequentatori del De Simone, poi la scomparsa del Siracusa Calcio del 1994 ha fatto il resto. Chi ha memoria ricorderà che con lo stesso Sottil alla guida del Siracusa, primo in classifica e con il campionato vinto sul campo, gli spettatori mediamente, cinque anni fa, eravamo più o meno gli stessi. Le menti, i cuori si scaldavano solo sui divani di casa, nei bar, nelle chiacchiere per strada, nelle chat, come dicevamo, proprio come succede adesso. È come se a prevalere, da sempre, nel Siracusano medio, anche colto, fosse l’incredulità. Cioè, alla costruzione di tutto quello che sta succedendo, alla costruzione, alla realizzazione di un progetto “non ci credo” e “non intendo partecipare in prima persona”. Magari nel bel mezzo di questo percorso, trascinato da qualcosa (un derby, che so, Siracusa –Catania?) o da qualcuno partecipo, magari per "non crederci” la domenica successiva. Però voglio stare informato per parteciparvi di sguincio, di riflesso, appunto per non soffrire troppo tengo fede alla mia incredulità. Chiedo ad uno dei tifosi in sonno questo sabato sera: ora il Siracusa è tornato a giocare di domenica, dopo questo 4 a 0 col Matera, ci vediamo al campo domani? "Cuccù ioca!!, ah!  si si ca Vibonese, ma dumani e tri ioca “ a signora” e nun a pozzu peddiri”.
Cutrufo end family, con orgoglio, parlano e si espongono, non solo a livelli ristretti, ma anche con riferimenti che guardano al futuro, con la voglia e la grinta che ci vuole in questi casi. Tengano duro con questa gestione della società. Il sogno leccese (migliaia di abbonati fra luglio ed agosto) non è utopistico, è utopico (forzando un poco la realtà siracusana si può portare,con il tempo..., a compimento).
Le note dal campo. Tolti i primi sei minuti nei quali il Siracusa al 5° con Scardina che si invola fra due avversari e calcia sul portiere in uscita e al 5,5° Santurro blocca in area un bel fraseggio degli avversari, non c’è più stata partita per la Vibonese. Prese le misure e le distanze sui loro reparti il Siracusa ha fatto l’intera partita chiudendola al meglio già nei primi 45 minuti sul 3 a 0. Tre azioni diverse per i tre goal. Punizione calciata magistralmente da Valente, Catania brucia sul tempo gli avversari e insacca. Il secondo nasce da una bella azione di Azzi sulla fascia, liberatosi di due avversari appoggia a Palermo per un cross, spizzato da Catania è indirizzato a rete da Valente, di testa. Il rigore calciato da Scardina sul palo e finalizzato da Turati era nato da un’azione manovrata. Nel secondo tempo il goal del 3 a 1 ben calciato in area dal bravo Minarini, in realtà, non riapre la partita, ben portata a termine con una giocata personale e bella di Azzi che dopo essersi liberato con un dribbling in area, con un diagonale a giro beffa il portiere Russo.

Il “Tocco di classe” di questa partita, e non solo per questa, lo assegniamo ad
Andrea Sottil per tutto il lavoro fatto e portato a casa fino ad ora e soprattutto per la voglia di sbilanciarsi che ha preso il sopravvento. Anche gli scettici, per quel che resta da fare nel ciclo dei play off, si sono buttati. Resta in noi la consapevolezza della difficoltà di una “impresa”, ma il piacere di potersi giocare alla pari con le altre prime in classifica questa “partita” è una cosa che riempie d’orgoglio la tifoseria tutta.


Evvai, con questi selfie vincenti!! sperando che possa suscitare/stimolare in più di qualche incredulo la voglia di imitare questo gruppo.

                                                                                   

                                                                                 Salvatore Spallina

1 commento:

  1. Perfetto Salvo. Non c'è da aggiungere altro. Mi auguro che questo tuo commento venga letto da tanti, ma tanti tifosi e no. E spero che stimoli i più scettici. Io intanto verso le 14,30 vado al De Simone dove i nostri "LIONS" si allenano.
    Ciao

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