mercoledì 15 marzo 2017

SIRACUSA - FONDI 1 A 0 - GUARDARE DALL’ALTO LA CLASSIFICA SENZA BRIVIDI






Siracusa - Unicusano Fondi  1 a 0 - Guardare dall'alto la classifica senza brividi

Guardare dall'alto senza brividi. È quello che sta succedendo a questo Siracusa “supertargato Sottil”. La scalata dal basso della classifica, con una collocazione di privilegio (considerando da dove si è partiti), non fa venire i brividi a questi ragazzi perché la sesta posizione (ad oggi!!) è stata una scalata lenta, meritata, conquistata, voluta. Con la consapevolezza sin qui maturata, ora si guarda ad Andria ed alla fine di questo torneo con uno spirito di conquista che sta facendo crescere la partecipazione anche di quei tifosi in sonno che in qualche modo aumentano la loro presenza al De Simone (questa domenica una bella presenza in più rispetto a domenica scorsa in gradinata).
Questa vittoria sul Fondi è stata, per noi, una delle più belle del Siracusa, dopo quella con il Catania, perché crediamo sia frutto oramai di certezze acquisite e di quella maturità tattica che contribuisce a farti vincere le partite difficili e da portare a casa. L’hanno detto e scritto un po’ tutti che gli Universitari del Fondi avevano schemi collaudati anche fuori casa. Tutto il primo tempo li avevano messi in pratica ed il Siracusa dopo il primo impatto con la gara non era riuscito a superarli ed ad avvicinarsi più a Paolo Baiocco.  Loro  avevano alzato il ritmo e l’attenzione nel controllo sia della prima che delle seconde palle ed avevano raccolto buoni frutti.  Anzi nella parte finale del primo tempo il Siracusa aveva offerto il fianco allargando le maglie fra il reparto di centrocampo e quello d’attacco. Il catechismo di Sottil negli spogliatoi aveva prodotto un primo impatto spettacolare: la prima, prima azione del secondo tempo è stata giocata palla a terra da Santurro fino alla’area di Baiocco con sette passaggi, massimo due tocchi.  Con questo incipit il prosieguo di gara non poteva che essere consequenziale. Il Siracusa con le giuste distanze fra i reparti, gli Universitari con le loro geometrie, come nel primo tempo. Ma si sa che un equilibrio può durare fino a che non si spezza ed il Siracusa ha avuto dalla sua due eventi a favore, il primo è stato che la tenuta atletica del Fondi, con il passare dei minuti, si è abbassata, il secondo è stato la scelta tecnica di mister Sottil di far entrare Longoni al posto di Catania. Questa sostituzione, in altre occasioni di gare interne, aveva prodotto quel cambio di ritmo a favore dal momento che le caratteristiche tecniche dell’argentino vanno al top quando deve agire fra le linee avversarie. A completare l’opera di questa difficile, ma importantissima, vittoria il secondo cambio,  Brumat/Diakitè. Dai loro piedi parte e si concretizza il goal della vittoria. Longoni con una fucilata costringe Baiocco a deviare a mani aperte, Brumat rimette al centro il pallone che Scardina incorna bene (con quel tanto di deviazione del difensore) per  render vano il tentativo di parata di Paolo Baiocco. È un tripudio di salti di gioia ed è l’85°. I 5 minuti di recupero non sortiscono effetti per gli Universitari laziali, se non l’espulsione di Sottil all’87°(per fortuna il giudice sportivo lo ha solo ammonito).
Si sa che le vittorie sofferte con gli avversari tosti alzano l’autostima e i punti in classifica!!  Gran merito a mister Pochesci per aver studiato gli schemi di Sottil ed aver trovato rimedio alle giocate di questo Siracusa, per quasi tutta la gara; gran merito a mister Sottil per aver letto bene il comportamento della sua squadra nel primo tempo ed aver indovinato i cambi nella seconda parte della gara.

Il “Tocco di classe” della gara lo assegniamo a Filippo Scardina per il suo pesante goal che vale il sesto posto, in solitaria, in classifica e per il suo rendimento in campo. Infatti sta diventando un esempio anche per i compagni d’attacco, per tutta la squadra, quel suo non mollare su nessun pallone, sia nel pressing nella trequarti avversaria sia nell'inseguire il portatore di palla e non consentirgli uno scarico facile della stessa.



Questa selfigoduria, in partite sofferte come questa, già bella di per sé, vale doppiamente perché può abbassare anche di molto quell'incredulità che ancora, ahimè, serpeggia in tanti tifosi azzurri.

Salvatore Spallina


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