mercoledì 24 gennaio 2018

SIRACUSA-RENDE 0 a 1 - DOPO LA SOSTA LA BATOSTA - CON IL FONDI RISALIRE LA CHINA





   
   E anche questa è andata, male!!!. I presupposti per far bene, lasciati nel cuore e negli occhi dei supporter azzurri, nell'ultima gara prima della sosta, sono naufragati dopo i primi quindici minuti di giuoco. Non ci è voluto molto per capire che i leoni avevano lasciato la grinta e la testa altrove, neanche negli spogliatoi, perché incassato il goal su punizione dal Rende, al 38° del p.t., con Pecoraro, di testa, che, lasciato colpevolmente solo in area, colpisce indisturbato per l’1 a 0, goal è valso per l’intera posta. In tutto in primo tempo, nel nostro taccuino, abbiamo annotato una bella serpentina di Scardina, al 15°, portatosi in area viene stoppato malamente da un avversario in area e da quel moneto comincerà a risentire del colpo tanto che al 40° sarà sostituito da Mazzocchi. Dicevamo prima che la grinta e la testa non erano neanche negli spogliatoi perché non le hanno trovate durante la pausa del primo tempo. Al ritorno in campo la squadra ne è ancora priva.  Il Rende continua a giuocare la palla più e meglio del Siracusa. Gli esterni, i centrocampisti  o i difensori azzurri, dopo  due passaggi, buttano la palla nella trequarti avversaria senza calibrare la potenza del tiro con il possibile movimento delle punte azzurre.
   L’inerzia della gara e del giuoco azzurro viene scosso da un tiro scagliato da Toscano, in bello stile e con forza, di poco alto. E' il 18° del s.t.. Il pubblico ha un sussulto. Sembra il segnale che la squadra ed il pubblico aspettavano. La squadra sembra pronta a riprendersi la parità spinta anche dall'ingresso di Mucciante per Magnani (lieve infortunio) e di Parisi per Palermo. Ma è un fuoco di paglia, dura solo dieci minuti e si conclude con l’unica azione pericolosa del Siracusa procurata da un passaggio di Mazzocchi a Liotti e conclusa con un tiro pericoloso che il portiere manda in angolo. Un tiro a giro di sinistro di Grillo, subentrato a Liotti, finito sopra la traversa, chiude una prestazione da dimenticare.
   Che dire, sarebbe stato interessante sentire dalla bocca di Bianco il perché di una scelta tecnica ben precisa e da giustificare: l’aver voluto lasciare fuori uno come Nicola Mancino, per l'intera gara. L’unico, secondo il nostro modesto parere, in grado di saper inventare qualche giocata e supplire così alla costante inesistenza di palle pericolose, degne di questo nome. La scelta del doppio centravanti Scardina-Bernardo non ha funzionato, almeno fino a quando è rimasto in campo Pippo Scardina.
  Poi assumersi la responsabilità della sconfitta, da parte di Paolo Bianco, dopo una gara così, fa a pugni con le sue parole “in queste due settimane ci siamo allenati alla grande, con una intensità alta, però vuol dire che non ho saputo trasmettere ai miei giocatori quella grinta che ci voleva per affrontare questa partita”. C'è dell'altro.
  Non hanno aiutato né i giocatori né l’ambiente le dichiarazioni del presidente sulla probabile penalizzazione, sul temuto disimpegno a fine stagione, sulla mancata presenza di pubblico al De Simone (unico motivo da condividere). La sua mancata elezione a Palermo, secondo noi, invece ha pesato come un macigno in tutta questa difficile situazione e gli ha tolto grinta e voglia di scommettere ancora sul calcio e sul Siracusa in particolare. L’inadeguatezza del suo direttore generale, la scarsa presenza di pubblico, le critiche facili di chi non ha a cuore questa città e questa squadra, unite alle difficoltà economiche hanno fatto il resto. Si sa che Gaetano Cutrufo è uomo di parola e dunque non si tirerà indietro così, all'improvviso, e senza i dovuti passaggi. Magari una serie di vittorie ed un rilancio della squadra gli potrebbero ridare entusiasmo, a partire da una bella vittoria sul Fondi domenica pomeriggio.

   Un dato, sicuramente positivo, lo vogliamo registrare in questa gara finita male. Il superamento delle incomprensioni e delle rivalità fra (quasi) tutti i gruppi di tifosi azzurri. In tanti hanno lasciato la gradinata (il settore!!!) e sono tornati ad occupare gli spazi in Curva Anna e da lì hanno fatto sentire forte i loro cori di appoggio alla squadra dall'inizio alla fine della gara.



    Il “Tocco di classe questa settimana lo assegniamo, nel nome e nel ricordo di Giorgio Di Bari , a Pietro Di Bari, suo il figlio, e a Carolina Cugno, sua moglie. La breve cerimonia si è svolta prima della partita con il Rende. L’indimenticato Giorgio continua a vivere nella memoria dei suoi cari, ma anche in quella di tanti tifosi e sportivi siracusani, noi compresi, che sono stati testimoni della sua professionalità, del suo attaccamento alla maglia azzurra, del suo amore per Siracusa. Bene hanno fatto il presidente Cutrufo e la società  a voler dar vita a questa breve, ma sentita testimonianza. 


    Salvatore Spallina







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