Sabato
alle 14,30 allo stadio Nicola De Simone sarà il giorno di Siracusa-Paganese, quasi
un testa coda della classifica. Naturalmente, senza se e senza ma, i tre punti indispensabili vanno
incamerati per rafforzare una classifica che oggi sta dando grandi soddisfazioni
alla tifoseria.
Nella partita di sabato scorso con la Virtus
Francavilla il Siracusa ha centrato l’obiettivo anche se ha sofferto molto nel
secondo tempo e soprattutto nei minuti finali. Oggi si sa che le partite
aperte, cioè con lo scarto di un solo goal non danno sicurezza della vittoria
se non con il fischio finale dell’arbitro, in qualunque categoria, dalla Prima
alla Seria A. Un Siracusa pimpante ed aggressivo che ha sfiorato il goal in
tante occasioni ha fatta sua la gara, anche se la manovra azzurra ancora non è
fluida e definita nei dettagli. I pugliesi hanno subito questa aggressività ed
hanno abbozzato delle controffensive basate soprattutto sui lanci lunghi, nella
prima mezz’ora di giuoco. Appena il Siracusa rifiata il Francavilla prende
campo. Ma dura solo il tempo di un paio d’azioni. Al 32° proprio in un’azione d’attacco
pugliese Tomei è lesto a scavalcare il centrocampo avversario con un rilancio
colto al volo da Toscano per Scardina che si invola sulla fascia sinistra ed
approfitta di uno scontro fra compagni della squadra avversaria e serve
Emanuele Catania che trasforma per l’1 a 0. Questo risultato viene, diciamo
così consolidato, al 40° da un bel tiro di Scardina deviato in angolo dal portiere
Albertazzi. Nel secondo tempo cambia l’atteggiamento
tattico delle due squadre. L’allenatore del Siracusa Paolo Bianco comincia a
veder concretizzarsi i timori della vigilia, quando sosteneva che il
Francavilla anche se non è più la squadra rivelazione dello scorso campionato
sarebbe stata in grado di fare la partita e mettere in difficoltà il Siracusa. Al
6° il Siracusa concede a Saraniti, un vecchio marpione per questa categoria, dentro l’aria di rigore l’occasione del pari,
ma la fallisce. Il Francavilla prosegue
con le sue iniziative di schemi consolidati, con un controllo palla efficace. A
questo punto Paolo Bianco decide di dare una scossa all’andamento del giuoco della
sua squadra con il doppio cambio (è 11°) Sandomenico per Mancino e Parisi per
Mazzocchi, cioè una maggiore e decisa propensione offensiva, però la squadra
non s’è disposta per assecondare questi cambi. Mancino ha giocato un paio di
palloni e due punizioni, Mazzocchi non ha inciso. Questo calciatore il mister
continua a “vederlo” ed utilizzarlo come esterno d’attacco, noi pensiamo che
qualche chance importante per giocare al centro, come nelle prime partite di
campionato questo ragazzo se la merita. Intanto la Virtus continua a giocare
palla a terra a partire dalla sua area di rigore e lo fa con discreta abilità con
una serie di passaggi fra difensori e centrocampisti, il Siracusa lascia campo e
tempi di giuoco, poi quando al 27° Bianco decide di far uscire, il principe del
pressing azzurro, Pippo Scardina per Bernardo, le possibilità di aggredire alto
il Francavilla vanno in fumo. Al 38° il Francavilla concretizza la sua
pressione nella metà campo azzurra con una giocata ed un tiro in porta che vede
Tomei, fuori causa, ma con il magico
piedino di Emanuele Catania, sulla linea, salva il risultato.
Ci fa specie il fatto che tutti gli abbonati
ed i tifosi che affollano la gradinata, nell’era del digitale, abbiano dovuto
migrare in un altro settore. Non sono giunte le info su quanti biglietti erano
stati venduti in tempo utile per sapere che non sarebbe venuto nessun tifoso
ospite? Ci sarà ancora quest’altro sabato contro la Paganese? Bisogna aggiustare
il tiro e speriamo che anche altri problemi di burocrazia (Soprintendenza), di
reperti e di messa in opera della cisterna di raccolta dell’acqua di drenaggio del
campo trovino soluzione definitiva.
Il “Tocco di classe” di questa partita lo
assegniamo ad Emanuele Catania perché gonfia la rete (bella la foto di Martina Visicale)
e tanto basta per i tre punti. L’orgoglio aretuseo guardando la classifica si gonfia e ben a
ragione perché la squadra, e soprattutto lui, Emanuele continua a dare garanzie
sia per la tenuta atletica, per la sua capacità di leggere le situazioni di
gioco (nega davanti alla linea di porta, a Tomei battuto, il pari al
Francavilla) e per essersi trovato per ben altre due volte nelle condizioni,
nel momento di maggior pressione degli ospiti, con due palloni buoni per chiudere
la partita.
Salvatore Spallina
Ciao Totò. Segnare un goal e poi difenderlo è prerogativa di squadra "cinica" come usa dirsi. Non possiamo attaccare sempre. Paolo Cavarra
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