domenica 5 novembre 2017

SIRACUSA-PAGANESE 2 a 3 - SQUADRA IN BAMBOLA, PRESTAZIONE DA DIMENTICARE, ARBITRO DI CATEGORIA INFERIORE







  
 Approccio alla gara sotto tono rispetto alle parole dell’allenatore della vigilia. Se queste erano le sue preoccupazioni non le ha ben trasmesse alla squadra ( come ha già riconosciuto nel dopo gara). Il Siracusa ha giocato nel suo modo solito , massimo tre scambi e poi lancio lungo a cercare Scardina, Catania, Mazzocchi. Forse i giocatori hanno preso sottogamba la gara. La Paganese ultima in classifica era reduce da due recenti sconfitte. “…Se non scendiamo in campo con il piglio giusto possiamo perdere con chiunque” queste le dichiarazioni di Bianco venerdì. Detto-fatto. Dopo pochi minuti il Siracusa è sotto di un goal. L’unico cross decente da parte di Liotti ( di destro, non con il suo piede preferito) , di tutta la gara, arriva al 15° del secondo tempo ed il Siracusa è sotto di tre goal. Finalmente (avrà detto in cuor suo) PippoScardina, impatto perfetto per l’1 a 3. Gli altri cross, compresi  i due calci piazzati curati dallo stesso Liotti…. non ricevuti. In verità al 16° del primo tempo Catania la palla-goal per il pari l’ha avuta (lancio di Giordano, testa di Mazzocchi, tiro sopra la traversa!!). La seconda azione degna di nota di tutto il primo tempo la confeziona il solito Catania che con un diagonale taglia i difensori campani e serve Mazzocchi, questi si gira bene e appoggia dietro una bella palla a Toscano  il cui tiro in porta viene impattato da un difensore. I tifosi avevano capito che una sterzata alla gara andava  data già nel primo tempo, pur sotto ancora solo di un goal. Ma ci può stare di andare nel pallone, specialmente quando non te lo aspetti. Squadra e allenatore. La lettura della partita Bianco stenta a compierla, Mancino secondo il nostro parere andava messo in campo dopo i primi venti minuti, sia per il tasso tecnico superiore a tanti giocatori presenti in campo sia perché è uno dei pochi capaci di dialogare nello stretto con Catania. Nel nostro personale taccuino nel corso del primo tempo abbiano annotato, più di una volta, una concentrazione, spontanea, verso il centro dell’attacco della Paganese di Scardina-Catania-Mazzocchi. Segno questo del fatto che i giocatori più offensivi psicologicamente avvertivano il disagio della squadra e del pubblico e tendevano a trasferirsi nella parte di campo da dove è più facile colpire per andare in goal. Solo lo sviluppo successivo dell’azione li riportava nella posizione assegnata in campo. Il fatto di non apportare correttivi tattici e di uomini è il segno lampante dell’assunzione delle responsabilità di Bianco. Al 4° del secondo tempo Talamo sbaglia un goal fatto, ma al 9° l’attacco paganese confeziona una splendida azione con scambi dentro l’area che si concludono con il secondo goal di ottima fattura di Scarpa, per culminare al 13° con il terzo goal con azione manovrata di Cesaretti.  All’11° Bianco aveva effettuato due cambi offensivi fuori Mazzocchi per Sandomenico e Bernardo per Toscano. Al 15° come descritto sopra il goal di PippoScardina. L’angolo ben battuto di Sandomenico offre a Magnani, al 37°, una palla di testa per il 2 a 3 finale.
   Arbitraggio da categoria inferiore, ha sbagliato tantissimi interventi, a cominciare dal calcio di rigore al 4° del primo tempo ( la palla prima sbatte sul corpo e poi sul braccio di Magnani, sta scivolando ed allarga le braccia per proteggersi nella scivolata) e da una sfilza infinita di ammonizioni (due a Daffara, con espulsione al  75°), ed altre quattro per il Siracusa, due per la Paganese. Le tante interruzioni di giuoco, con prolungata permanenza a terra dei giocatori paganesi, senza il minimo accenno ad eventuali sanzioni (un invito dunque) hanno coronato il resto della sua prestazione.
                                                           
   Il “Tocco di classe” della partita lo assegniamo anche questa volta ad Emanuele Catania. È la luce, il faro di questa squadra ed ha difficoltà a dialogare, a volte, con i compagni che non sempre capiscono le sue intuizioni e le sue giocate. Quando è stato spostato davanti alla difesa ha fatto la sua parte, come sempre, ma, ma a soffrirne è stato il reparto avanzato dove la sua incisività è stata ed è sempre determinante.

Salvatore Spallina


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