Bello questo
campionato di Serie D Girone I/Moto GP (continuiamo con la metafora di mister
Longo della Cavese). Altra curva altro sorpasso delle battistrada Cavese e
Frattese. E il riposo forzato del Siracusa fa sfregare le mani ancor più a
dirigenti e tifosi campani. Meno bello per i dirigenti e i tifosi siracusani
che si son visti sfrattare dalla testa della classifica per lo sbandamento in
curva della moto/squadra dopo una campagna acquisti a suon di belle
presentazioni. Un vecchissimo tifoso della Anna, ieri sera tardi, incrociandomi
si consolava col dire che ancora non tutto è perduto anche se regalare due
punti adesso a quelle due prime, specialmente alla Cavese, possono pesare fino
allo scontro diretto del 24 aprile.
In un certo
senso incontrare la Frattese a breve, il 24 gennaio, allevia l’attesa dei
tifosi per poter regolare i conti e riprendersi dallo sconforto di questi
giorni. Non resta che aspettare inermi questo turno (per fortuna ravvicinato ma
che sembrerà lunghissimo) e gufare i vincitori di questa tornata che sui
“gradini” più alti della classifica sorridono e alzano il premio che questa
Befana ha fatto trovare loro dentro la calza. Perché si sa che è stato un
regalo.
Passiamo alla
partita. Non ce ne voglia il giovane portiere Viola, noi che in mezzo ai
giovani ci siamo stati una intera vita, ma questa lezione del campo, di questa
Befana 2016, se la ricorderà per sempre senza che ci stia più nessuno a ricordagliela.
Quando Giardina si prepara a calciare la punizione lui, Viola, prepara la
barriera ed aspetta il tiro. Noi facciamo una scommessa con noi stessi: fra i
pali questo ragazzo è forte e, come nelle precedenti punizioni, farà valere le
sue qualità. Il tiro è velenoso e la scommessa è persa!!!. Lo standard delle
qualità di Viola si abbassa. Il primo tempo si chiude sull’1 a 1. Nella ripresa
mister Sottil, come sempre, cerca di modificare lo schema d’attacco. Esce
Gallon (autore dell’1 a 0) entra Ricciardo (buono il tocco vincente per il goal
del 2 a 1 di Dezai, il resto che ci ha fatto vedere è troppo poco per esprimere
un giudizio di valore). Dopo nove minuti esce Longoni per Arena (buone e
ficcanti le sue folate offensive), appena tre minuti dopo (27°), fuori Dentice
(buono il suo esordio) dentro Dezai. Qualche minuto prima di uscire Longoni ha
avuto sul destro la palla del vantaggio, invece di mirare bene, e lui lo sa
fare, ha calciato forte, a porta vuota, sopra la traversa. Il Siracusa aumenta
la pressione e il Marsala, ora un po’ stanco, si difende mettendo in atto
l’antica pratica ostruzionistica del perdere tempo nelle rimesse e nei rinvii
del portiere, allungare la permanenza a terra, qualunque giocatore venisse
“toccato”. Questo atteggiamento si accentua ancor più dal momento che il
direttore di gara, tale Riccardo Turchet di Pordenone, non richiama né punisce
i calciatori del Marsala. Bisogna annotare a grande demerito di questo signore
il fatto di aver negato, nel primo tempo, al Siracusa, un rigore grande quanto
due case dal momento che un giocatore del Marsala, da terra, allunga la mano,
in area di rigore, e devia in altra direzione il movimento del pallone. Al 40°
il Siracusa passa meritatamente in vantaggio, Dezai concretizza quella superiorità
territoriale e tecnica che stava esprimendo. È gioia effimera. A Palazzo
bastano tre minuti, in una azione di rimessa, scorge fuori dai pali Viola ed il
pari è servito. Crediamo, senza ulteriori indugi che sia giunta l’ora del
giovane (al pari di Viola) D’Alessandro, il titolare, fin’ora, se ne farà una
ragione ed imparerà a crescere e ad essere utile per il proseguo del campionato
e della sua carriera. Naturalmente l’ultima parola spetterà a Sottil che vede,
sente, ascolta, tiene il polso della squadra.
Abbiamo sentito
il direttore Antonello Laneri nel merito del completamento della rosa juniores
e ci ha confermato che la trattativa con il giovane, classe ’96, Porcaro, in
forza al Benevento è tutt’ora aperta. Questa soluzione darebbe senso compiuto alla
frase di mister Sottil di una settimana fa: “ho una rosa così completa di
juniores che mi consente di fare i cambi più opportuni in ogni parte del campo”
Il tocco di
classe per questa partita lo assegniamo ad Angel Tresor Dezai che nel momento
topico della partita ha sfoderato un colpo di lucidità e freddezza piazzando la
sponda in area di Ricciardo con quella giustezza necessaria che non ha dato
scampo a Pizzolato per il, momentaneo, 2 a 1 del Siracusa.
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