mercoledì 25 luglio 2018

L’OPERA SOTTO LE STELLE A NOTO, CON “NORMA”, UN SUCCESSO CHE SI CONSOLIDA SEMPRE PIÙ




   Con la direzione orchestrale del maestro Michele Pupillo e la regia di Paolo La Delfa è andata in scena a Noto, fra la cornice di Palazzo Ducezio e la scalinata della Cattedrale, “Norma”,  un'opera in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, tratto dalla tragedia "Norma”, ou L’Infanticide" di Louis-Alexandre Soumet. L’Opera sotto le stelle continua ad avere una grande risposta di pubblico.
  Una serie interminabile di applausi finali ha decretato il pieno successo dell’opera con gli scalini della cattedrale pieni di pubblico, come non li avevamo visti mai!!. 
  L’Opera sotto le stelle. Dopo i successi di Tosca, Traviata, Bohème, si aggiunge questo di Norma. Il sindaco di Noto Corrado Bonfanti e l’assessore alla Cultura Frankie Terranova  possono dire con orgoglio che l’Orchestra Mediterraneo Siracusana e Coro, nel calendario dell’estate notinese, sono un fiore all'occhiello del quale possono andare orgogliosi.
  Michele Pupillo ha diretto l’Orchestra, Coro e cantanti con la maestria di sempre. Tutti i protagonisti  hanno dato il loro meglio in questo posto incantevole. Tony Fanciullo ha curato la scenografia.
   Alla fine dello spettacolo sono tutti felici. Questa espressione non è esagerata, forzata. Il suo calore, la sua partecipazione, il pubblico li aveva espressi durante la messa in scena. Noi abbiamo voluto dar voce a tutti i protagonisti perché questa volta la scommessa era stata messa in moto, dopo i contatti con il sindaco Bonfanti, direttamente dal maestro. Miche Pupillo aveva voluto alzare l’asticella nella scelta dell’opera da rappresentare. "Norma " di Vincenzo Bellini. Voleva proprio vedere se la sua creatura artistica, la "sua Orchestra e Coro" sarebbero stati in grado di seguirlo in questa sfida, cioè rappresentare una delle opere più belle dell’ottocento operistico italiano. 
   In questa sfida si è trovato accanto il presidente dell’Orchestra, Natale Calafiore. Insieme sono partiti per questa avventura che adesso li rende orgogliosi della scelta ed ancora oggi commossi dal riscontro, sia durante la rappresentazione, sia subito dopo, sia nei giorni a seguire, perché, Norma, a Noto, è diventato l’argomento del quale si parla ancora oggi mentre scriviamo.
   Il capolavoro belliniano quando lo si è portato in scena lo si è sacrificato nella sua parte musicale, nel senso che le direzioni orchestrali cercavano di mettere in risalto tutti quei bellissimi passaggi vocali a discapito della parte musicale che veniva “sacrificata” per esaltare le voci. Michele Pupillo, due giorni prima della messa in scena ci ha confermato la sua scelta: “ la musica è bellissima, le voci pure, voglio mettere tutte e due questi elementi uno al servizio dell’altro”. Scommessa riuscita, vinta. Le ovazioni del pubblico durante, alla fine della rappresentazione, dopo e dopo ancora sono una testimonianza vera di questo successo.
   La regia di Paolo La Delfa, belliniano puro, ha sposato in pieno le scelte del maestro Pupillo e nei lunghi  mesi di prove quell'intreccio fra situazioni sceniche ed incroci musicali hanno trovato il loro assestamento, la loro armonia intrinseca, così come Vincenzo Bellini le aveva pensate nella sua stesura. Poi si sa che nell'esecuzione sul palcoscenico qualche sfumatura non va nel posto giusto. Persone più qualificate di noi possono, nel merito, avere pareri diversi, ma la sfida era portarla in scena, proprio perché Norma è famosa anche perché non la si porta in scena per le difficoltà vocali intrinseche nell'opera stessa.
                                  Elisabetta Corrente presenta l'opera

                       Natale Calafiore (basso) e Fulvio Bumbalo (basso)

                                                  Natale Calafiore

   Nel back-stage alla fine abbiamo sentito i protagonisti a cominciare dal presidente dell’Orchestra Mediterranea Siracusana e Coro, Natale Calafiore, nonché partecipante attivo sul palco nel ruolo (basso) di un soldato druido: “sono molto emozionato, c’è stata una grande risposta di pubblico, che ha premiato lo sforzo di una Orchestra che sta crescendo sempre più in qualità e  coinvolge grandi artisti. Sta trovando soluzioni tecniche che migliorano la messa in scena e sta tenendo viva la tradizione dell’opera lirica in provincia di Siracusa e qui in Sicilia. In questo momento sto pensando al Teatro Garibaldi di Modica dove avremo, nel mese di ottobre già due serate sold out per Bohème. Sono molto fiero di essere il presidente di una Orchestra che è il baluardo di tutte quelle persone appassionate nel fare e nell'ascoltare musica lirica”.
   

      Il regista Paolo La Delfa nei panni di Oroveso (baritono) e Norma (soprano)
nella fase di trucco e parruco, con Alfredo Danese, Lorenzo e Graziella Crifò  

Paolo La Delfa (Oroveso)
Il dott. Biagio Armaro, oggi presidente onorario, ma baluardo e sostegno dell'Orchestra fin dalla sua nascita, insieme a Paolo La Delfa
   
   Il regista Paolo La Delfa, nonché Oroveso, capo dei Druidi e padre di Norma. Il regista in scena ha dovuto sostituire Dante Roberto Muro che, a causa di un incidente automobilistico, non è stato più in grado di seguire le prove. Durante le fasi delle prove il regista ha voluto privilegiare, nell'ambito della realtà storica della vicenda, alcuni aspetti sia scenografici che comportamentali dei vari protagonisti. Infatti la scena principale privilegia la “genuinità” dei Galli nelle loro credenze religiose animiste, la stessa viene messa a confronto con la presunta superiorità romana, basata sulla forza e sulla mancanza di rispetto nei riguardi dei popoli conquistati e vinti. Pollione il proconsole romano infatti entra in scena lateralmente, cose se salisse le scale, dal basso, dove, scenicamente, con delle statue e dei pezzi di blocchi di pietra, era stato allestito l’accampamento dei Romani.
   Paolo La Delfa: “un’emozione indescrivibile. Un’edizione di Norma fatta col cuore, con il rispetto, con il sudore e con una soddisfazione finale di aver saputo dare al pubblico quello che il pubblico si aspettava e di aver reso omaggio a Vincenzo Bellini, alla sua musica, alla sua poesia, come il mio cuore voleva che avvenisse.  Mi complimento con tutti. Grande direzione di Orchestra del maestro Michele Pupillo. Ottima orchestra, ottimo coro, un cast all'altezza, capace di saper rendere al meglio questo capolavoro belliniano”. 
                  Flavio (tenore) grande amico e confidente del proconsole Pollione

   Filippo Micale: “Una bellissima esperienza, una grande emozione, anche in virtù del fatto che sto vivendo in maniera riflessa il successo di questa serata perché la protagonista, Norma, è mia moglie. Dunque emozione doppia”.  
                                       
 I quattro pannelli scenografici rappresentativi del tempio druido di Irminsul, in due, in particolare evidenza, il pilastro ligneo del tempio


                Tony Fanciullo, lo scenografo, al centro fra Norma e Flavio

  Tony Fanciullo: "una bellissima rappresentazione, una direzione molto professionale, un cast che è riuscito ad interpretare molto bene questo capolavoro, che, come sappiamo, ha fatto da battistrada a tutti gli altri capolavori dell’800. Se è stata l’unica opera a far commuovere Wagner, dice tutto, ed anche io non ho nulla da aggiungere a questa parole".

                         Natale Calafiore (basso) e Salvo Imbesi (basso)
   

   Salvo Imbesi: "io non vedevo un pubblico così da tanti anni, così caloroso da far venire i brividi a noi, sia in scena che dietro le quinte. Gli applausi finali, calorosi e forti, al maestro Pupillo ci hanno dato la dimensione del successo di Norma, questa sera.
           Adalgisa, sacerdotessa del tempio di Irmisul, nuova fiamma di Pollione
                 Pollione vuole convincere Adalgisa a seguirlo a Roma
          Adalgisa confessa a Norma che è innamorata, ma tace sul nome         

                    Sul pannello al centro scorrono i testi in italiano e inglese
                                         Adalgisa, Norma, Pollione
   La soluzione tecnica di far scorrere il testo in italiano ed inglese durante la rappresentazione è stato un elemento importante nel decretare il successo dello spettacolo. Questo effetto lo si è visto quando entra in scena, accanto a Norma ed Adalgisa, Pollione. Adalgisa in quel momento, ignara della passata storia di amore fra Norma e Pollione (dalla relazione segreta erano nati due bambini) svela il nome dell’innamorato. In quel momento inizia l’aria del terzetto finale dell’atto I. “Oh non tremare, o perfido”, è l’aria che Norma, Adalgisa e Pollione cantano a tre voci. Ed è lì che è venuta fuori una magia. Il pubblico è stato attratto, calamitato, "attaccato"(anche in siciliano!) al contenuto, alla scena. Ora non volevano perdere nessun fotogramma di quella miscela piacevole, fra voci e note, venutasi a creare. Il cantato di ogni singola voce era chiaro, lo spettatore entra dentro la scena, è partecipe di quei sentimenti drammatici e rivelatori di un intreccio che avrebbe cambiato, tragicamente, le vite degli stessi. Un applauso lunghissimo e potente accompagna i protagonisti fino alla loro uscita di scena.
   Salvina Maesano: "Adalgisa", "un ruolo importante ed impegnativo. Mi sono innamorata di questo ruolo giorno dopo giorno. Nella mia parte c’è tanto da recitare, spero di esserci riuscita, bisogna recitare cantando. Per me è un  grande onore averlo debuttato qui a Noto, con questa cornice scenografica naturale e con questo pubblico caloroso che ci ha ricompensato di tutti gli sforzi e le fatiche di questi mesi. L'ultima settimana di prove con un caldo terribile, ma ne è valsa la pena".  

                                                 Norma e Pollione
                                                         Pollione 

   Antonino Interisano: “Pollione”, “ho recitato cinque volte Norma e mi rendo sempre più conto di quanto, nell'era delle immagini, “le voci” tornino ad essere centrali nell'opera. Credo che recitare in posti suggestivi dia qualcosa di più e di diverso a chi sta sul palco. Bellini, oltre la grandezza dell’opera, ha regalato alla storia una Norma intima, grande, bellissima. 

                                 Norma sta meditando la sua vendetta 
               Norma vuole colpire Pollione negli affetti più intimi, i suoi figli
   La tempesta interiore è passata, Norma ora guarda con altri occhi i suoi figli
   
   Il confronto/accostamento con la Medea classica che uccide i figli è solo un pensiero scenico, in realtà né Vincenzo Bellini né Felice Romani vollero arrivare a tanta inumana crudeltà. Anche i bambini, Elena e Michele Francesco Battaglia, figli della cantante del Coro Sofia Suma hanno recitato bene la loro parte. 

   Gonca Dancan: "Norma","viva la musica,viva Bellini. Per me è stato un sogno venire qui, cantare e realizzare questo personaggio di Norma. Sono, come si vede, molto emozionata e felice, felicissima, cosi tanto felice che non trovo le parole per esprimere fino in fondo la mia felicità".




       Francesco Pupillo, figlio d'arte, 15 anni, al suo debutto, al violoncello

                          Francesco Pupillo, sorridente, la tensione è finita

Il maestro Michele Pupillo ed il primo violino dell'Orchestra, Giovanni Cucuccio

 Giovanni Cucuccio invita i maestri dell'Orchestra ad accordare gli strumenti

                                           Giovanni Cucuccio

   Giovanni Cucuccio, primo violino, da sempre, dell’Orchestra del maestro Michele Pupillo:  “ho suonato tante volte  diversi estratti, diverse sinfonie innumerevoli volte, ma suonare l’opera per intero mi ha dato l’idea della grandezza di Bellini. L’Orchestra del maestro Pupillo cresce sempre più per ogni nuova produzione e per me è sempre un piacere suonare con tutti. Il risultato di questa serata è stato notevole, per me indimenticabile”.

                                        Il maestro Michele Pupillo
                                                   la sua ombra
         Nel back-stage la maglietta è asciutta, ma la tensione è ancora alta

   Maestro: "eccezionale. Tutti siamo stati all'altezza della situazione, non ho nulla da aggiungere, per noi parlano gli applausi, quelli alla fine del primo atto e quelli finali. Bravi tutti".
   Meriti non secondari vanno tributati  al maestro del Coro: Maria Grazia Di Giorgio, al direttore di scena, Francesco Drago, alla Sartoria Pipi di Palermo.
   Un grazie davvero speciale a Diego Barucco per il suo servizio fotografico. 

   Salvatore Spallina

                                          

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