sabato 16 aprile 2022

CINEMA SAMUELE - "IL MIO DISCO PIÙ POP, CON BOLOGNA NEL CUORE" - IL CONCERTO


Il palco prima del concerto

"Il mio disco più pop, con Bologna nel cuore"……e sold out è stato, finora, nel tour.

   Il Samuele magico del 3 dicembre 2020, all’Alcatraz di Milano, in live streaming, si è ripetuto a Bologna, al Teatro EuropAuditorium e ci ha regalato, in presenza, la prima gioia di Cinema Samuele.

“E mi dispiace tu stia
Per scendere a questa fermata
Respiro frammenti di vita volanti nell'aria……” ( apre con “Pixel”)

   A quella fermata (dallo streaming dell'Alcatraz) non siamo scesi, lo abbiamo continuato a seguire, lo abbiamo cercato fra concerti sospesi, lockdown, interviste e presenze in tv e radio. Proseguendo quel percorso che ci ha portati qui a provare queste nuove emozioni.

   Si può correre il rischio, noi lo corriamo volentieri, di sembrare un poco sopra le righe nel parlare della bellezza di questo concerto, ma gli elementi ci sono stati tutti. L’amata Bologna, una band allargata con “i suoni pieni e giusti”, un pubblico senza età, una scaletta musicale selezionata per la serata, la novità dei video alle spalle a completare l’opera.

    Cinema Samuele, dopo la prima di Fermo, poteva avere inizio. E questi film dell’album li abbiamo visti, dopo averne assaggiati tanti spezzoni. La lunga scaletta, bis compresi, ha lasciato una carica di gioia energetica e vitale che farà bene a tutti i presenti, così come crediamo produrrà gli stessi effetti nei concerti a seguire. Perché Samuele nel corso dei trent’anni ha raccolto il “suo” pubblico che via via cresce, sia in qualità che in quantità. Si impara a gustarne i contenuti, vecchi e nuovi perché c’è una sorta di continuità, ancorché evoluta nella scrittura musicale e poetica, ma anche nei temi trattati nei quali, chi lo segue, trova conferma nella scelta di continuare, insieme a lui, un percorso comune.

                                                         il palco e il pubblico

   La conferma arriva con le tante canzoni, scriviamo senza ordine di scaletta, che hanno reso la serata unica…..fino al prossimo incontro.  Coccodrilli, Le mie parole, L’Intervista, Chicco e Spillo, Il pescatore di asterischi, Lo scrutatore non votante, Freak, En e Xanax, Spaccacuore.

   Poi ci sono perle brillanti, a dir poco meravigliose, anche in quei brevi passaggi gli amanti della musica veramente raffinata hanno apprezzato con lunghissimi applausi. Parliamo in particolare delle note finali di “Cattiva” e “Ferragosto”,  canzoni poco conosciute e che hanno anche poco spazio nelle programmazioni radio-televisive.

   In scaletta, naturalmente, c’è anche “Il mostro”, ma, questo pezzo noi lo vogliamo legare, anche se sono stati cantati in momenti diversi nel concerto, a “Harakiri”.

   Però partiamo da “Il mostro”. Per chi l’avesse persa o la voglia risentire, aggiungiamo qui il link (https://www.facebook.com/watch/?v=10154612811603439)  in cui Lucio Dalla, evocato più volte durante il concerto, parla per la prima volta de “Il mostro”, “senza questa canzone non sarei qui…… è il motore di tutto”, ha detto tante volte Samuele.

   Anche se lo si ascolta tante volte, fa sempre piacere ascoltare Lucio che parla del primo Samuele e di quando vide, in quel ragazzo che lo accompagnava nei tour vendendo gadget e magliette, quello che aveva dentro, quello che aveva espresso con questa canzone. Aveva intravisto tutte quelle potenzialità che avrebbe dispiegato in seguito e che in parte lui stesso ha contribuito a rafforzare.  

  Noi pensiamo, con una interpretazione molto personale, che “Harakiri” sia l’altra faccia del mostro proiettata dopo trent’anni dentro la società attuale e Lucio avrebbe amato profondamente questa canzone.

                                       il fondo del palco con i video

  Intanto i contenuti proiettati sullo sfondo durante la performance di “Harakiri” hanno liberato dalla camicia di forza, in cui il video ufficiale su yuotube-vevo, stringevano/costringevano fin troppo i versi della canzone. Infatti le immagini associate durante il concerto hanno sciolto i lacci della camicia di forza e quelle braccia libere ne sono espressione e bellezza. Poi pensiamo che i versi “come se si spalancasse un sipario”, racchiudano e rinviino ad un campo di significati  sconfinati e liberatori cui poter attingere.

 È stata pure intensa l’interpretazione delle due canzoni, ma quella  performance a raiduesocialclub, del 17 marzo scorso, è stata molto bella. Samuele ha trovato l’intesa con i musicisti durante l’esecuzione, c’erano pure Tony Pujia alla chitarra e Stefano Cenci al piano elettrico e Stefano recita il brano mentre suona. Poi nello stacco musicale prima della chiusa del brano quei tre tocchi al piano elettrico hanno richiami evocativi sublimi, forti che hanno toccato anche Samuele durante quella interpretazione.

                         Il ritornello di Replay con i cellulari in mano

   Poi, tornando al concerto, Samuele ha mostrato tutta la sua semplicità, che ha in sé tanta profondità, in alcuni passaggi parlati, esplicativi nella ispirazione originaria di “Replay”, ”Le Abbagnale” e “Dispotici (Ti sto vicino)”, suonati di seguito e molto apprezzati da tutto il pubblico.

   Poi quella sorta di colonna sonora che è diventata “Giudizi universali” ha chiuso il concerto con tutto il pubblico a cantare “potrei ma non voglio fidarmi di te…..” con  applausi che non finiscono più.

                                           La standing ovation finale

   Andiamo a chiuderlo questo pezzo con il meritato ruolo dei musicisti e dei tecnici a cominciare da Tony Pujia (chitarre), Stefano Cenci (tastiere), Silvio Masanotti (chitarre), Marco Rovinelli (batteria), Michele Ranieri (cori, chitarra, percussioni, “un po’ a tutto”), Davide Beatino (basso), Alessandro Gwis (pianoforte e tastiere). Un richiamo particolare per Bruno D'Elia, curatore dei video, con immagini sapientemente associate a situazioni evocate da Samuele durante alcune interviste fatte, nel tempo, in tv ed nelle radio, in questi due anni. In particolare, durante “Il tiranno”, sono forti i richiami, all’attualità. Molti, fra tutti i presenti, non avranno potuto fare a meno di pensare al crudele, violento e sconcertante infermo/macello ucraino. Le immagini associate a "Distopici (Ti sto vicino)" rinviano alla foresta amazzonica in fiamme cui pensava Samuele quando il brano era “in costruzione”.

 

Salvatore Spallina

Pochi secondi di un video con i telefonini nel ritornello di Replay

https://youtu.be/iOg-wO1Uhjw