”Martini e noi”, I ritratti inediti di un grande protagonista del Novecento, Piemme, Milano 2015, pp. 365.
In
questo volume centoundici personalità del mondo della cultura, della politica, della
società e della Chiesa raccontano il cardinale Carlo Maria Martini.
Bianchi–Cacciari–Cazzullo–Colombo–De Bortoli– Giorello–Lerner–Mancuso–Marino–Monti–Prodi–Ravasi–Candido–Mogavero–Garzonio,
per citarne alcuni. Marco Vergottini (teologo laico) stretto collaboratore di
Martini negli anni ambrosiani del Cardinale (gennaio 1980 aprile 2002) ha
sentito il bisogno di raccogliere e
curare, in questo libro, le loro riflessioni, le loro impressioni. A tratti
viene fuori, aldilà della descrizione del puro racconto, uno spaccato più intimistico
dei sentimenti che C. M. Martini ha lasciato in eredità nella vita e nel cuore
di tutti coloro che hanno avuto modo di relazionarsi con lui a vario titolo,
sia nell'ambito dei rapporti dentro l’istituzione arcivescovile, sia direttamente
con lui durante incontri di lavoro o per il bisogno di comunicare direttamente
con lui.
Questi
momenti/incontri/racconti sono sempre segnati, caratterizzati da questo evento,
l'incontro, dal quale, nel quale
viene a generarsi il sogno, un sogno di bellezza che ha lasciato traccia e che
nel tempo non solo non ha mai perso consistenza, anzi ha messo in moto e
prodotto un processo generativo nuovo che ha spinto e spinge persone e gruppi a
voler riannodare quel filo con un percorso di pensiero che porta fino a lui e
da lui prende forza per rigenerarsi ancora oggi in progetti, incontri, letture,
dove la Parola diventa "il centro
del discorso".
Da
"quell'incontro" si resta
segnati ed avviene una cosa straordinaria, non puoi non sentirti parte di una
sorta di “Costellazione Martini”, la chiameremo così questa cerchia di
privilegiati, nella quale una volta entrati l'effetto gravitazionale non li
farà più uscire da quell’orbita.
A
leggere questo libro che ne descrive i momenti c’è un elemento che caratterizza
le singole testimonianze, è la scelta del passo, della citazione di uno dei
frammenti del pensiero di Martini che precede il racconto dell'incontro vero e
proprio. Alcune testimonianze lasciano il segno nell'interlocutore e nel
lettore stesso. Le pagine scorrono in maniera piacevole, ma lasciano traccia.
Siamo passati alla testimonianza successiva ma
sentiamo il bisogno di tornare alla precedente o a quella di alcune pagine precedenti.
Allora le mani spinte dal bisogno di quel pensiero che si era focalizzato su un
particolare passaggio tornano a ritroso a sfogliare le pagine testé lette per
andare a soffermarsi su quel passaggio che aveva calamitato la nostra mente e con
esso aveva provato gioia e voglia di soffermarsi su quelle note.
Un
altro dato molto interessante, diremmo centrale, emerge come da un resoconto
matematico: il reiterarsi, quasi all’interno di ogni testimonianza, della
parola profeta. Quasi a voler far da cornice al proprio racconto o da
posizionare al centro del vissuto lasciato in eredità in chi sta raccontando. Particolare
profondità e acutezza, nel voler comprendere ed approfondire la multiforme
personalità del cardinale Martini, hanno espresso con la loro testimonianza don Luigi Zappa e Marco
Garzonio. Il primo, portavoce e curatore dei rapporti del cardinale con il
mondo della comunicazione e della stampa, così si esprime: “ i suoi interventi
non davano soddisfazione immediata perché non erano ad effetto, non
emozionavano, ma segnavano la traccia di un cammino, aprivano un orizzonte”. Quella
di Marco Garzonio, giornalista, scrittore e tanto altro, amico personale del
cardinale, lascia veramente il segno quando ci dice “ una città intera dal
giorno del funerale ha incominciato a far la coda per sostare almeno un momento
con te e…..” e poi ancora “è una tomba, questa, luogo non certo di morte però,
bensì di ritrovo dell’anima e occasione di gioia per me e per molti”.
Salvatore Spallina
“Martini e
noi”, un successo editoriale. Intervista a Marco Vergottini
Marco
Vergottini è un teologo laico. Insegna presso la Facoltà di Teologia di
Lugano. E’ stato vice-Presidente dell’Associazione Teologica italiana
(2003-2011) ed ha pubblicato studi su teologia contemporanea, Paolo VI e
Vaticano II. Ha fondato www.vivailconcilio.it e oggi
coordina www.eancheilpaparema.it. Ha girato il docufilmConcilio Vaticano II (2012),
andato in onda su Raiuno. È curatore del libro “ Martini e noi”,
Edizioni PIEMME, Milano 2015.
Per quanti anni è stato stretto
collaboratore del cardinale Martini?
“Dal
1984 al 2002, durante l'episcopato del cardinale C.M. Martini a Milano
(1980-2002) ho ricoperto la carica di Segretario
del Consiglio Pastorale Diocesano e sono stato socio fondatore di "Aquila
e Priscilla", cooperativa dei responsabili laici di oratorio, tutt’ora
attiva sul territorio della Diocesi di Milano.
Come è nata l’idea del libro ?
“
A tre anni dalla morte di Martini c’era la voglia di capire come e quanto la
lezione del Cardinale fosse ancora viva e capace di scaldare i cuori di tante
persone. Cuori pensanti. Naturalmente il libro è uscito in coincidenza con il
III anniversario della morte del Cardinale”.
Quali erano i temi che
C.M. Martini prediligeva?
“La
passione per l’evangelo, la parresia,
l’invito a uno stile di Chiesa sinodale, la lotta per la giustizia e il
perdono, l’attenzione ai poveri”.
Il libro ha una sua
struttura ben definita, cosa ha chiesto ai vari autori dei contributi?
“Intanto
ci tengo a mettere in chiaro, puntualizza il prof. Vergottini, che il libro
non è un’agiografia del Cardinale. Vuole, invece, continuare, empaticamente,
a tener vivo il colloquio con lui ed insieme onorare la sua eredità di pensieri
e parole.
Il
libro si presenta con una trama e un ordito. La trama è costituita da sei
“stanze” che ospitano e raggruppano i diversi contributi: 1) L’intellettuale e
la polis; 2) Il credente e la vita
spirituale; 3) Il biblista e Gerusalemme; 4) Il vescovo e la sua Chiesa; 5)
L’uomo del dialogo ecumenico e interreligioso; 6) Il pastore e le forme della
comunicazione. L’ordito prevede una scansione in tre momenti: a) un titolo
incisivo ed evocativo per ogni pezzo; b) una citazione martiniana a modo di incipit; c) il racconto del “mio
Martini” da parte dei diversi autori”.
Quale peculiarità ha
caratterizzato il Cardinale
“La
straordinarietà. La straordinarietà di
questo uomo di Chiesa, di questo uomo di confine, confine per tutti, che ha
riscosso interesse ed attenzione nel mondo laico come nessun’altra personalità
del mondo cattolico”.
Bianchi–Cacciari–Cazzullo–Colombo–De
Bortoli–
Giorello–Lerner–Mancuso–Marino–Monti–Prodi–Ravasi–Candido–Mogavero–Garzonio,
per citare alcuni di questi testimoni
“Le
iniziali ottanta testimonianze di volta in volta (di mese in mese) crescevano. Amiche
e amici del Cardinale mi comunicavano che stavano per consegnarmi altre
testimonianze. Il libro è stato spostato da gennaio a maggio del 2015 e i
contributi raccolti sono centoundici”.
Il libro è un piacere
leggerlo
“
Si perché questo libro si legge come un romanzo, con la raccomandazione di
assaporare a piccoli sorsi i centoundici titoli, gli incipit martiniani e gli altrettanti ritratti personali. E chissà
che ciascun lettore non finirà per coltivare il desiderio di scrivere in cuor
suo il “mio Martini” ”.
A
noi in particolare, ci ha colpito, lasciando il segno, fra le tantissime
interessanti, quella di Marco Garzonio, giornalista, scrittore e tanto altro,
amico personale del Cardinale, quando dice “ una
città intera dal giorno del funerale ha incominciato a far la coda per sostare
almeno un momento con te e…..” e poi ancora “è una tomba, questa, luogo non
certo di morte però, bensì di ritrovo dell’anima e occasione di gioia per me e
per molti”.
Salvatore
Spallina
Leggendo la recensione mi viene in mente una frase: "noi generatori di sogni mediante l'incontro".
RispondiEliminaQuesto dovremmo imparare ad essere "per l'altro, con l'altro, nell'altro".