Presso Largo Autonomia Comunale di Priolo Gargallo, il 29 luglio scorso, L’Orchestra Mediterranea Siracusana e Coro diretti dal maestro Michele Pupillo hanno presentato l’opera La Traviata, di Giuseppe Verdi, libretto di Francesco Maria Piave.
il soprano Mirella Furnari ed il tenore Alessio TestaIl soprano Mirella Furnari, per alcuni minuti, con gli abiti di scena, ha assunto anche il ruolo di presentatrice della serata. Ha invitato, fra le altre cose, il pubblico a prestare la giusta attenzione alla grafica sul fondo della scenografia per poter entrare, ancora meglio, nel vivo dell’opera rappresentata.
da dx il regista Paolo La Delfa, la vice-sindaco Maria Grazia Pulvirenti, il soprano Mirella Furnari
Mirella ha poi, brevemente ceduto la parola alla vice-sindaco
Maria Grazia Pulvirenti, in qualità di padrona di casa, il sindaco Pippo
Gianni, per impegni istituzionali non ha potuto essere presente. La Pulvirenti ha annunciato
che, con La Traviata, il Comune dava il via alla stagione degli spettacoli
estivi organizzati dall’amministrazione comunale.
Questo capolavoro di Giuseppe Verdi, come si
sa, ha superato tutti i confini geo-politici sulla terra dal momento che è apprezzata,
vista, riproposta sotto ogni latitudine. Alcuni temi dell’opera, nel nucleo centrale,
esprimono, un’idea dell’amore eterno che va oltre la vita ed il suo destino. Infatti
andare anche contro il destino è il valore/bellezza del sentimento dell’amore
verso l’altro, un sentimento “umano”, semplice, ma di una profondità della
quale non se ne conoscono ancora i confini. Questi pensieri li esprime Violetta/Verdi, prima
con la musica, oramai immortale, poi con le parole e le voci di tutte le
Violette, protagoniste sul palco, che nel corso del tempo hanno portato in
scena l’opera.
Questo concetto dell’amore oltre i confini
della vita, che è un concentrato della possibilità umana di poter esprimere la
propria libertà, il pubblico di tutto il mondo lo ha fatto proprio perchè riesce ad
andare oltre il profilo di quel romanticismo, che era stato, al momento della
creazione, ed è, il motivo che appassiona il pubblico.
Sistemato un piccolo problema tecnico iniziale con i microfoni, il palcoscenico si è animato entrando via via nel vivo dell’opera.
Orchestra Mediterranea Siracusana e Coro
il maestro Michele Pupillo
Bella, appassionata, molto applaudita la direzione del maestro
Michele Pupillo. Tutti i protagonisti sono stati apprezzati e sostenuti dal
pubblico che non ha mai fatto mancare il suo plauso.
Giorgio Germont (Padre) - il baritono Tetsuji Yamaguchi
Il Coro delle Zingarelle
Paolo La Delfa (regia), Tony
Fanciullo (scenografie) e Simona Gatto ( coreografie), hanno permesso ai
protagonisti di poter esprimere il loro talento a cominciare da Violetta Valery: Goncia Dogan – Soprano; Flora Bervoix/Annina: Chiara Salerno – Soprano; Alfredo
Germont: Antonino Interisano – Tenore; Giorgio Germont (Padre): Tetsuji
Yamaguchi - Baritono; Gastone Visconte di Letorieres: Filippo Micale – Tenore; Il
Barone Douphol: Natale Calafiore – Baritono; Il Marchese D’Obigny: Fulvio
Bumbalo – Basso; Il Dottor Grenvil: Maurizio Muscolino – Basso; Giuseppe
Servo di Violetta: Francesco Fontana – Tenore.
Coro Lirico “Maria Grazia Di Giorgio” diretto
dal soprano Rita Patania – Una menzione speciale va riconosciuta al Corpo di ballo “ADS
(Associazione Sportiva Dilettantistica) Tersicore Danza” del Centro Musical
Siracusano diretto da Simona Gatto - Coro
delle zingarelle: Carmen Mangano , Martina Cataldi , Emma Caraffa, Martina
Accolla , Chiara Aglieco , Gabriele Scata’. Maestri Sostituti: Francesco Drago
e Cristina Gianino - Direttore di palco Massimiliano Ricciardo.
Noi alla fine abbiamo sentito, brevemente, Alfredo Lo Faro, apprezzato produttore e promotore musicale di grandi artisti siciliani nel mondo. E poi due esordienti sul palco Tetsuji Yamaguchi e Chiara Salerno.
Ospite della serata con la famiglia, Lo Faro così si esprime: "bravi tutti i protagonisti sulla scena. Voglio spendere due battute per la bellissima pasta vocale di Violetta. Un veramente bravo per il baritono giapponese Yamaguchi. E poi faccio io un applauso al pubblico, numeroso fino alla fine, perchè ha saputo distribuire la giusta intensità di applausi ad ogni protagonista".
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