Approccio alla gara sotto tono rispetto alle
parole dell’allenatore della vigilia. Se queste erano le sue preoccupazioni non
le ha ben trasmesse alla squadra ( come ha già riconosciuto nel dopo gara). Il
Siracusa ha giocato nel suo modo solito , massimo tre scambi e poi lancio lungo
a cercare Scardina, Catania, Mazzocchi. Forse i giocatori hanno preso
sottogamba la gara. La Paganese ultima in classifica era reduce da due recenti
sconfitte. “…Se non scendiamo in campo con il piglio giusto possiamo perdere
con chiunque” queste le dichiarazioni di Bianco venerdì. Detto-fatto. Dopo
pochi minuti il Siracusa è sotto di un goal. L’unico cross decente da
parte di Liotti ( di destro, non con il suo piede preferito) , di tutta la gara, arriva al 15° del secondo tempo ed il Siracusa è sotto di tre goal. Finalmente
(avrà detto in cuor suo) PippoScardina, impatto perfetto per l’1 a 3. Gli altri cross,
compresi i due calci piazzati curati
dallo stesso Liotti…. non ricevuti. In verità al 16° del primo tempo Catania la palla-goal per
il pari l’ha avuta (lancio di Giordano, testa di Mazzocchi, tiro sopra la
traversa!!). La seconda azione degna di nota di tutto il primo tempo la
confeziona il solito Catania che con un diagonale taglia i difensori campani e
serve Mazzocchi, questi si gira bene e appoggia dietro una bella palla a
Toscano il cui tiro in porta viene
impattato da un difensore. I tifosi avevano capito che una sterzata alla gara
andava data già nel primo tempo, pur
sotto ancora solo di un goal. Ma ci può stare di andare nel pallone,
specialmente quando non te lo aspetti. Squadra e allenatore. La lettura della
partita Bianco stenta a compierla, Mancino secondo il nostro parere andava messo
in campo dopo i primi venti minuti, sia per il tasso tecnico superiore a tanti giocatori presenti in campo
sia perché è uno dei pochi capaci di dialogare nello stretto con Catania. Nel
nostro personale taccuino nel corso del primo tempo abbiano annotato, più di una
volta, una concentrazione, spontanea, verso il centro dell’attacco della
Paganese di Scardina-Catania-Mazzocchi. Segno questo del fatto che i giocatori
più offensivi psicologicamente avvertivano il disagio della squadra e del
pubblico e tendevano a trasferirsi nella parte di campo da dove è più facile
colpire per andare in goal. Solo lo sviluppo successivo dell’azione li
riportava nella posizione assegnata in campo. Il fatto di non apportare
correttivi tattici e di uomini è il segno lampante dell’assunzione delle
responsabilità di Bianco. Al 4° del secondo tempo Talamo sbaglia un goal fatto,
ma al 9° l’attacco paganese confeziona una splendida azione con scambi dentro l’area
che si concludono con il secondo goal di ottima fattura di Scarpa, per
culminare al 13° con il terzo goal con azione manovrata di Cesaretti. All’11° Bianco aveva effettuato due cambi
offensivi fuori Mazzocchi per Sandomenico e Bernardo per Toscano. Al 15° come
descritto sopra il goal di PippoScardina. L’angolo ben battuto di Sandomenico
offre a Magnani, al 37°, una palla di testa per il 2 a 3 finale.
Arbitraggio da categoria inferiore, ha
sbagliato tantissimi interventi, a cominciare dal calcio di rigore al 4° del
primo tempo ( la palla prima sbatte sul corpo e poi sul braccio di Magnani, sta
scivolando ed allarga le braccia per proteggersi nella scivolata) e da una
sfilza infinita di ammonizioni (due a Daffara, con espulsione al 75°), ed altre quattro per il Siracusa, due
per la Paganese. Le tante interruzioni di giuoco, con prolungata permanenza a
terra dei giocatori paganesi, senza il minimo accenno ad eventuali sanzioni (un
invito dunque) hanno coronato il resto della sua prestazione.
Il “Tocco di classe”
della partita lo assegniamo anche questa volta ad Emanuele Catania. È la luce,
il faro di questa squadra ed ha difficoltà a dialogare, a volte, con i compagni
che non sempre capiscono le sue intuizioni e le sue giocate. Quando è stato
spostato davanti alla difesa ha fatto la sua parte, come sempre, ma, ma a
soffrirne è stato il reparto avanzato dove la sua incisività è stata ed è sempre
determinante.
Salvatore Spallina
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