Siracusa-Catania
0 a 1- Il Siracusa spreca, il pari sarebbe stato giusto
Si sa che nell’occasione topica dell’anno il popolo azzurro non tradisce i
suoi colori. Noi vorremmo che la presenza, magari non dei cinquemila e passa
del De Simone di sabato sera, si rafforzasse per contribuire, in tutti i sensi,
alla crescita di questa squadra e a far sentire più tranquilla la società.
Vogliamo incominciare il nostro commento con un plauso al presidente
Gaetano Cutrufo per aver ridato fiducia e rifidelizzato, in questa giornata
azzurra, particolarmente sentita da tutta la tifoseria, tutti quegli over 65 e i
ragazzi sotto i 12 anni (abbonati), che in sede di campagna abbonamenti erano
stati un po’ maltrattati. Questi tifosi sono entrati allo stadio gratuitamente.
La seconda nota su cui ci vogliamo soffermare, lo abbiamo fatto altre
volte, è che certe teste calde, incapaci di controllare le loro azioni , non
hanno mai operato a fin di bene né per il Siracusa né per Siracusa. Guarda caso
l’incidente/messinscena, comunque esagerata, di Pisseri è avvenuta nel momento
migliore della reazione azzurra. La squadra era tutta protesa a recuperare un
risultato alla sua portata. Invece quei 9 minuti di interruzione, riempiti
anche di polemiche e nervosismo, hanno, alla ripresa del giuoco, visto un
Siracusa più nervoso e non più con la stessa tensione lucida ed emotiva prima
dell’incidente. C’è anche un video prima dell’incidente che ritrae Pisseri atto
a raccogliere oggetti in campo ed a richiamare l’attenzione dell’arbitro, quasi a
prepararsi il terreno per la scena successiva.
La terza nota, ahimè dolente, di questa gara è stata, questo aretino, signor
D’Apice. Il balbettamento sul regolamento nell’episodio del rigore, con la
consultazione dei due assistenti di linea, prima di rimangiarsi la decisione del
goal, assegnato al Catania, dopo il colpo di testa di Lodi, dice tutto sulla
sua preparazione (Lodi calcia il rigore sul palo e poi ribadisce in rete senza
che nessun altro giocatore abbia toccato la palla, era da annullare). Infatti il rigorista Emanuele Catania è stato
il primo a corrergli incontro e a fargli notare la cantonata che aveva
incocciato dando il goal. Anche questo ha contribuito ad alzare la tensione negli
azzurri rendendo inutile il forcing azzurro nei minuti finali della partita.
Dal comunicato del giudice sportivo della Lega di C si apprende che il
Siracusa è stato solo multato di 2.500 €. Pensavamo peggio, molto peggio. Vuol
dire che il sig. D’Apice ha scritto il
suo referto in maniera razionale e meditata dando alla sceneggiata di Pisseri
il giusto valore, cioè una sceneggiata.
Ora torniamo alla partita giocata. Questo
derby siciliano per le storie passate (e future) è da considerarsi come una
sorta di stracittadina, come si dice in gergo, ed il nostro parere è che il
pari, per quel che si è visto in campo, sarebbe stato il risultato più giusto.
Le due rose di calciatori in verità sono differenti. Quella catanese ha un
tasso tecnico più elevato ed ha dalla sua, non solo il fatto che alcuni giocatori
hanno giocato insieme anche in serie A (vedi Lodi, Biagianti e Marchese) ma anche
che altri componenti la rosa, in gran numero, hanno giocato in A e B, incluso
il parco giovanile. Il Siracusa, non è da meno, ha una bella rosa con
caratteristiche tecniche, come è normale, diverse da quella catanese e fin’ora
ha fatto molto bene ed ha raccolto i frutti del lavoro di Bianco e dei suoi
calciatori con un bottino di 14 punti che vede la squadra in una posizione di
classifica importante. La differenza di quel livello tecnico, di cui parlavamo,
durante la partita si è visto, anche se è non riuscito ad evitare che il
Siracusa si rendesse pericoloso in più di una occasione. La più clamorosa quella
di Parisi sul risultato dell’1 a 0.
Abbiamo in mente tutta la partita del derby giocato al De Simone nello
scorso campionato e lo vogliamo citare per un solo confronto (non avendo alcun
senso tornarci per altri versi!!). Il Filippo/Pippo Scardina, che fece l’uno a
zero in quella gara, che valse la vittoria, non ha avuto nessun cross simile per colpire di testa (il
suo pezzo più forte!) in tutta la gara. E diciamo questo perché la forza e la costanza
nelle prestazioni e nei goal che da quella gara in poi sprigionò Scardina, nelle
partite disputate quest’anno, ancora non le abbiamo viste né in casa né fuori.
Vero è che non ci sono i piedi (dx e sx) di Valente a confezionare quelle palle
invitanti. Nessun rimpianto (sic!) per Valente, ma oggi il Siracusa ha una
squadra con giocatori diversi, ma non possiamo chiedere a Scardina di ripetersi
su quei colpi di testa che hanno fatto andare in visibilio la tifoseria. Un’altra
nota che ci sembra importante è che mister Bianco ha studiato bene il Catania
ed ha adattato la formazione per affrontare questo Catania. Quando ha provato a
fare i cambi il dialogo fra i calciatori ha funzionato un po’ meno. Adattarsi
ad affrontare le squadre è importante tanto quanto far si che le squadre si
adattino ai nostri schemi di giuoco. Il nostro settore tecnico si sta dando da
fare in questa direzione sotto l’occhio
vigile di Antonello Laneri che da un poco di tempo a questa parte ha dimostrato
di essere un uomo di mercato che compie scelte sagge e ponderate. La prestazione di sabato sera con il Catania
e la posizione, ben solida, in classifica del Siracusa non mettono in ansia né all’ambiente
né alla squadra per un proseguo di campionato tutto da vivere. A nostro parere Mancino
insieme a Palermo i migliori in campo.
L’obiettivo primario di questo campionato, a nostro modesto
avviso, non può essere diverso da quello di tenerci ben stretta questa
categoria e regalare vittorie e soddisfazioni ai tifosi, a partire dalla sfida
di sabato con la Casertana che con una partita senza colpi di genio, l’anno
passato, mise fuori il Siracusa dai play off.
Il “Tocco di classe” di questa partita lo
vogliamo assegnare a tutti quei familiari ed amici di quei tifosi, alcuni
venuti a mancare da tempo, altri di recente, presenti al
De Simone prima della gara. La tifoseria si sente molto legata a questi giovani e meno giovani tifosi che continuano a lasciare questo mondo. Tutti sappiamo che questi ragazzi continueranno a tifare i Leoni anche da lassù.
Salvatore Spallina
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