Siracusa-Reggina 1 a 1- Zeman ha studiato con
profitto
Nelle
interviste dopo il pari del Siracusa a Melfi, nel Girone di andata, Andrea Sottil puntualizzò:
“Mi sono stancato di regalare il primo tempo agli avversari”. Dopo l’1 a 1 con
la Reggina di domenica scorsa “..nel primo tempo non abbiamo giocato bene ma
non per l'avversario, perché gli errori sono stati nostri”. A nostro parere, il
mister nel dopo partita ha addotto troppe scuse, e questo non è, nel suo
carattere, nelle abitudini di Sottil, anche gli avversari ci studiano!!! E Karel Zeman in settimana ha studiato bene
gli schemi di Sottil e gli uomini che avrebbe potuto utilizzare per battere la
sua Reggina, bisognosa d’ossigeno come un malato d’asma. Avrebbe potuto sostituire
Longoni, a metà del primo tempo, in giornata no, ma ha avuto ragione nel
tenerlo (ha bruciato nel tempo gli avversari per la zampata del pari, quattro
minuti dopo il goal amaranto, su cross di Diakitè) o spostare al centro dei
tre, dietro Scardina, Azzi ed assegnare a Longoni il compito di stare attaccato
alla fascia esterna. Ma mister Sottil sa bene che lui, Longoni,
tendenzialmente, non lo fa apposta, si accentra e avrebbe finito per intasare
la parte centrale dell’attacco. E poi la partita era stata preparata perché
Longoni stesse tra le linee avversarie. Questa cosa a Lucas riesce bene quando
gli spazi fra le linee degli avversari si allargano, saltano o per stanchezza o
per cattivo posizionamento tattico. I 5
reggini dietro e i 3 di centrocampo non gli hanno permesso di giocare come sa e
non lo hanno mai fatto girare, lui ha sempre dovuto appoggiare all'indietro ed
ha sbagliato quasi tutti i palloni. Solo due volte, una nel primo tempo
(aggredito da tre reggini si gira e tocca liberando Azzi ed una nel secondo
tempo, prima di essere sostituito, ha materializzato ancora una volta la sua
classe con un pallonetto che libera in aria Azzi mettendolo in condizione di
andare a calciare a rete. Sottil al 15° del s. t. decide per l’ingresso di
Catania. Emanuele dà meno punti di riferimento agli avversari e l’affiorare
della stanchezza nella Reggina è coincisa con la fase di dominio del Siracusa. La
Reggina solo al 33° del s.t. butta un pallone da fallo laterale dentro l’area
di Santurro. Però la diga reggina
funziona. Gli azzurri sentono psicologicamente questa aspettativa della sesta
vittoria che non arriva. Il goal del numero 18 amaranto, Cane, al 38° del p.t.,
giunge proprio da uno svarione difensivo azzurro che non riesce ad impedire all'esterno
di arrivare a tu per tu con Santurro e mettere dentro la palla dello 0 a 1.
Sottil, dopo Catania, mette dentro De
Silvestro e Persano, ma la tensione non
cala, resta troppo alta, da questo fatto ne sono conseguiti gli appoggi spesso
imprecisi di Diakitè, i cross fuori misura di Palermo e quelli leggermente più
lunghi dell’incontrollabile Valente. Quest’ultimo i suoi cross, anche stavolta, li ha messi bene,
ma quasi sul secondo palo, solo che nel fronte d’attacco azzurro, nessuno
andava ad attaccare il secondo palo. Se a tutto questo aggiungiamo un arbitro
non all'altezza per la categoria il quadro è completo. Il giudice sportivo ha
dato una giornata di squalifica a Sottil, due a Turati.
Ma noi,
personalmente, non siamo tornati a casa delusi, nonostante tutto siamo stati
contenti di assistere ad una bella gara, giocata dalle due squadre per fare il
proprio risultato. Gli azzurri si sono impegnati, il pubblico ha confermato la
sua presenza senza che i supporter abbiano mai fatto mancare l’incoraggiamento
alla squadra.
In
verità questa domenica, senza “le
signore della seria A” in TV, ci aspettavamo qualche centinaio di spettatori in
più. Non siamo andati oltre i 4.000, quanto la scorsa domenica. Vuol dire che
gli altri 1.500 li vedremo in occasioni topiche, o verso la fine del campionato
o in qualche partita di qualificazione del cammino dei play off. Aver già
raggiunto stabilmente i 4.000 è un punto d’orgoglio per la presidenza, la
dirigenza, la squadra, infatti sono numeri da non trascurare guardando al
futuro.
Il “Tocco di
classe” di questa partita lo assegniamo al capitano Fernando Horacio Spinelli.
Per la forma fisica invidiabile, per le aperture nel cambio-gioco, per essere diventato
per i compagni un punto di riferimento imprescindibile.
Nella
trasferta di Akragas di domenica prossima, senza Sottil e Turati in campo, la squadra è
chiamata a continuare questo percorso di maturità tattica e tornare a casa con
un risultato positivo. Gli elementi perché questo avvenga ci sono tutti, fra l’altro
non mancherà il sostegno dei supporter considerati anche i buoni rapporti fra
le due tifoserie.
Salvatore
Spallina
Nessun commento:
Posta un commento