È da questo calore che vogliamo partire nel
nostro commento. Perché di vero calore sportivo si tratta, anche se ce n’era
bisogno di calore ieri sera al De Simone!!! Per un quarto d’ora s’era alzato un
vento gelido che ha sferzato le facce e i corpi dei tifosi azzurri, poi si è
calmato. Ma anche se il freddo si è patito valeva la pena esserci in questo
derby. Troppi gli assenti in questa giornata azzurra!!, era la sera dei
tantissimi juventini (nel giusto rispetto del turno!!! sic!!). Hanno perso l’occasione
di poter vedere un Siracusa pimpante e voglioso di fare proprio il risultato.
Nella prima parte della gara, compreso l’autogoal del Trapani(16° p.t.) su cross di Liotti, il Siracusa aveva fatto la
partita, con Mancino, autore di belle giocate e proposte di scambi nella
trequarti avversaria e con Parisi che solo davanti a Furlan, al 28°, calcia
fuori la palla del 2 a 0, al 43° il goal del pari di Murano su azione manovrata.
Il 3-5-2 ha funzionato bene, in verità nella
fase difensiva diventava spesso un 4-4-2, ma ha retto bene per tutta la gara.
Quando il Siracusa ha concesso al Trapani di dialogare e non aggredire il
portatore di palla, per recuperare la seconda palla, ha subito le due reti del
Trapani, una alla fine del primo tempo, l’altra all’inizio della ripresa, per opera dello stesso Murano ed ha
corso anche qualche altro rischio.
Sia nel primo tempo, dominato
dagli azzurri, che anche dopo il 2 a 1, si vedeva, ed il pubblico lo sentiva,
che la squadra era viva e vogliosa di riprendere la partita e magari di andare
oltre il pari. Tutto questo è bastato a dare sensazioni che da qualche tempo
nelle partite in casa il Siracusa non riusciva più a creare. Tutto ciò in
considerazione del fatto che l’uscita di Mancino ha privato il Siracusa di un
apporto tecnico non indifferente dal momento che Sandomenico non è entrato mai
in partita ed ha fallito(22° s.t.), solo davanti a Furlan, la palla del 2 a 2.
Positivo l’ingresso di Mangiacasale che da sempre nella fase offensiva incide e
crea occasioni pericolose.
Subìto (8° s.t.) il
2 a 1 gli azzurri cercano di riprendere la partita e sfiorano il pari con
Catania, stoppato in area dopo uno scambio con Parisi. Poi tre minuti dopo, su
cross di Liotti, Scardina mostra il suo pezzo forte, torsione con colpo di testa
che va a finire sul palo interno e poi fuori. Poi l’errore di Sandomenico, ma
il Siracusa c’è ed il pubblico “lo sente” che è vivo e vuole il pari a
tutti i costi. Ed è esplosione di gioia al 38° quando Pippo conclude un’azione
impetuosa con un batti e ribatti che si conclude con il 2 a 2.
L’ingresso allo stadio dei tifosi trapanesi e il modo con cui è avvenuto
non meritano commento, meglio parlar d’altro. Manifestazioni antiche e
squallide alle quali non bisogna dedicare spazio né tempo. Sentito da tutto lo
stadio invece il minuto di silenzio dedicato alla morte della bambina di Pagliarulo,
il centrale difensivo del Trapani.
Il “Tocco di classe”
di questa partita lo assegniamo a Pippo Scardina. È tornato ad essere incisivo
e a regalare emozioni il centravanti azzurro. Goal del 2 a 2 a parte, si è
esibito in uno dei suoi colpi speciali, la spizzata di testa, palo su cross di
Liotti, una bella triangolazione al 40° del primo tempo con Mancino e Catania.
Anche nella partita al Massimino del 17/12, contro la Sicula Leonzio, aveva messo in
mostra, dopo aver sostituito Bernardo, la sua voglia di far bene ( un rigore
procurato e l’azione più pericolosa della partita).
Salvatore Spallina
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